I tre enti hanno comunicato dati complessivamente molto negativi che dipingono un quadro preoccupante e fortemente condizionato dalla pandemia.
In particolare, nei primi quattro mesi dell’anno i flussi di credito al consumo sono calati sensibilmente: si è registrata una diminuzione del -27.8% rispetto allo stesso periodo di un anno prima.
I prestiti personali, poi, sono diminuiti del 32%.
I mutui immobiliari per finalità di acquisto sono calati del 9.3%.
Sono invece aumentati gli altri mutui (+46.3%) ma è risultato del ricorso massiccio alle surroghe, il cui boom è chiaramente legato alla crisi del momento.
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La ripresa in zona mutui e prestiti ancora non c’è
Con la fase 2 si attendeva una ripresa del settore che però non è ancora registrata dai dati.
Da tenere presente lo scenario pre-Covid: il 2020 doveva rappresentare l’anno della ripresa, rispetto a un calo dei mutui nel 2019.
L’unico dato al momento certo è quello relativo al boom delle surroghe che è stato rilevante nel primo trimestre del 2020: l’aumento è stato del +135.5%.
Si può presupporre che una ripresa del settore edile possa coadiuvare una ripresa anche di mutui e prestiti per l’acquisto di immobili a uso abitativo e le relative ristrutturazioni.
A tal fine, si attende ormai con molta apprensione la conversione del decreto rilancio che a giorni dovrebbe mettere dare il via all’ecobonus al 110% per tutta una serie di lavori finanziabili con sconto in fattura, detrazione o cessione del credito.
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