Uno studio inglese, condotto dal King’s College sulla risposta immunitaria di oltre 90 ex ammalati, tra pazienti e operatori sanitari del Guy’s and St Thomas’, ha svelato un mistero preoccupante. L’immunità da coronavirus dei guariti durerebbe soltanto alcuni mesi. Sarebbe questo il motivo del contagio successivo di persone dichiarate guarite. Dalle indagini effettuate dai ricercatori, è emerso che l’azione degli anticorpi diminuisce dopo alcuni mesi. Diventano meno aggressivi, e questo potrebbe significare una minore immunità. Così si spiegherebbero i casi tornati positivi dopo le guarigioni. Una cosa del genere sarebbe pazzesca e metterebbe in ansia il mondo intero. Tre mesi dopo la guarigione, soltanto il 17% di chi ha contratto il virus conserva la stessa energia di risposta immunitaria. Una notizia terribile che getta in un mare di dubbi il mondo scientifico in caso di conferma di questa sperimentazione.
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Lo studio, guariti di nuovo contagiati
Intanto, per quanto riguarda gli aggiornamenti, nella giornata di ieri, stando alla tabella divulgata dal Ministero della Salute, i casi di persone risultate positive al virus erano saliti a 243.061. Gli attualmente positivi avevano raggiunto le 13.179 unità. Salivano, invece, i pazienti in terapia intensiva: 68 in totale. Il complessivo delle persone guarite dall’inizio dell’emergenza era di 194.928. Infine il bilancio complessivo dei decessi era giunto a 34.954 vittime.
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Il Ministero, nelle note, precisava che la Regione Calabria aveva segnalato che: “Dallo screening condotto su 70 migranti sbarcati ieri a Roccella Ionica, sono stati intercettati 26 soggetti positivi dal laboratorio dell’ASP di Reggio Calabria; in strutture dedicate, appositamente individuate dalla Prefettura“.
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