Sulla nota rivista scientifica The Lancet è stato pubblicato uno studio sui numeri della popolazione mondiale nei prossimi anni: quella dell’Italia sarà dimezzata.
Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet la popolazione mondiale nel giro di quarant’anni potrebbe raggiungere quasi quota 10 miliardi. A questo picco seguirà, poi, una decrescita che coinvolgerà anche l’Italia la quale potrebbe registrare un dimezzamento. La ricerca è stata condotta dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) dell’Università di Washington e ha avuto ad oggetto il tasso di fertilità.
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Tramite lo studio di modelli statistici è stata stimato che la popolazione mondiale nel giro di 40 anni potrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di abitanti, salvo poi una decisa e drastica inversione che dovrebbe portare, invece, a registrare 8,8 miliardi di soggetti. Un fenomeno che coinvolgerà anche l’Italia, la quale nel 2100 potrebbe vedere la sua popolazione ridotta del 50%.
L’analisi, aveva ad oggetto i tassi di fertilità ed ha visto coinvolti 195 Paesi. Secondo i risultati emersi, 183 di essi non riscontreranno problemi su tale fronte. Invece, l’Italia in proiezione avrebbe fatto registrare una fecondità pari ad 1,2 figli per donna. Ciò si dovrebbe tradurre in un drastico ridimensionamento che porterà il numero di individui totali a 30 milioni e 500mila. Medesima condizione vivranno la Penisola Iberica, il Giappone e la Thailandia. Al contrario, il Regno Unito registrerà una forte crescita: nel 2100 il Paese della Regina conterà 71 milioni di abitanti. Non solo, le aspettative di vita sia alzeranno ad 85 anni.
A stupire sono i dati riguardanti le zone ad alta fertilità come i paesi dell’Africa Subsahariana. Nel 2100 si stima infatti che il tasso scenderà all’1,7 a fronte del 4,6 del 2017. In ogni caso la popolazione di quell’area del mondo tenderà ad aumentare per una commistione di fattori, come una diminuzione del tasso di mortalità.
Un fenomeno, quello della diminuzione della fertilità, che potrebbe però essere arginato da una giusta politica di immigrazione. La popolazione mondiale è provata, infatti, dalle grandi pressioni sul sistema sanitario, dall’aumento dell’età media della popolazione e dalle modificazioni a livello sociale.
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Proprio su quella che è l’età media, lo studio stima che nel 2100 gli ultra sessantacinquenni saranno ben 2,37 miliardi. Il numero invece di bambini diminuirà del 40%. Il coordinatore dello studio ha affermato che tramite la recente ricerca i Governi dovrebbero iniziare ad indirizzare le loro politiche e fronteggiare il problema delle mutazioni demografiche.
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