Un uomo, padre di famiglia, scopre a 43 anni di essere autistico: “Nessuno mai più deve fare la fatica che ho fatto io. Nessuno si deve permettere di far fare fatica a uno che è come me”.
Un uomo di Genova, 43 anni, si scopre autistico dopo anni di sofferenze e malesseri psicologici. Più precisamente, la malattia di cui il quaranatreenne ha scoperto di soffrire è la sindrome di Asperger, considerata un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento. Le caratteristiche della sindrome di Asperger non sono, di solito, facilmente e prontamente individuabili e le persone che soffrono di questa sindrome, spesso, giungono alla diagnosi dopo un lungo percorso fatto di incomprensioni e sofferenze psicologiche. Proprio come avviene nella maggior parte dei casi, anche il quarantatreenne di Genova è giunto alla diagnosi in età adulta, quando era già padre e dopo una vita di sofferenze. Già da bambino, infatti, avvertiva un malessere che non sapeva identificare, di cui ignorava l’origine. Per questo, la diagnosi della sindrome di Asperger avvenuta quando aveva 43 anni è stata per lui una liberazione.
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Un uomo con la sindrome di Asperger: l’idea del cortometraggio
Il quarantareenne genovese, dopo un’adolescenza di isolamento e cattiveria subiti da parte dei compagni di classe e una vita piuttosto normale, intervallata, però, dal solito malessere, ha deciso di dar vita ad un cortometraggio. Avendo accolto la diagnosi come una liberazione, vuole, attraverso questo cortometraggio musicale, porre l’attenzione su una sindrome che fa fatica ad essere diagnosticata subito.
Il corto fa parte di “Te la canto e me la suoni”, un progetto che fa delle canzoni autobiografiche un forte mezzo espressivo per coinvolgere più persone possibili. Un progetto musicale che contribuirà senz’altro a sensibilizzare e a far conoscere meglio la Sindrome di Asperger.
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