In vendita la casa natale di Che Guevara a Rosario, un pezzo di storia che ha dato i natali al simbolo nel mondo della lotta anti-imperialista
Prezzo di partenza 400mila dollari. Questo l’ammontare della cifra per la vendita della casa natale di 200 metri quadri di Che Guevara che si trova nella città di Rosario a 300 chilometri da Buenos Aires. Si tratta dell’appartamento dove nel 1928 era nato il leggendario leader della rivoluzione cubana che poi è stata esportata anche in tutta l’America Latina e nel Congo.
L’abitazione che si trova tra le vie Urquiza e Entre Ríos, nel corso degli anni è passata di mano in mano più di una volta, ma è libera dal 2011. Gli ultimi proprietari, che fanno sapere di avere già ricevuto diverse proposte d’acquisto, hanno cercato per molti tempo di trasformare l’appartamento in un centro culturale all’avanguardia ma il loro progetto non è mai stato realizzato per mancanza di finanziatori.
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La casa natale di Che Guevara è stata meta di pellegrinaggi costanti da parte di diversi leader della sinistra e capi di Stato: tra questi l’ex presidente dell’Uruguay e militante tupamaro José “Pepe” Mujica e i figli di Fidel Castro. Tra i visitatori anche Alberto Granado, l’amico di studi e di avventure del Che che noi conosciamo grazie ai “Diari della motocicletta“: appunti con cui il giovane medico argentino raccontò il suo straordinario viaggio poco più che ventenne lungo tutto il Continente Americano in sella alla moto con l’amico Granado (morto nel 2011).
Ma chi era Che Guevara?
Ernesto Che Guevara, conosciuto dalla Cia con il soprannome in codice AMQUACK, è nato in Argentina nel 1928 da una famiglia benestante ed ebbe importanti incarichi di governo nella Cuba rivoluzionaria di Castro. Ucciso in Bolivia nel 1967 a soli 39 anni mentre tentava di organizzare una guerriglia, divenne in tutto il mondo il simbolo della lotta anti-imperialista. Ernesto diverrà il “Che”, il grande rivoluzionario, idealista, leale e dedito nei confronti della causa degli oppressi di tutto il mondo, ucciso in circostanze ancora misteriose dal piombo dei militari boliviani, sotto pressioni degli Usa.
Destinato a diventare medico, esercitò la professione prima in Argentina e poi lungo il suo viaggio nel Sud America ma decise di mettersi al servizio dei più deboli proprio dopo il suo viaggio in motocicletta con l’amico Alberto Granado.
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Quel viaggio in moto fatto nel 1952 segnò la sua vita: lasciò da parte la missione di medico, frequentò gruppi di oppositori, intellettuali e semplici contadini contagiati dallo spirito di rivolta che animava un po’ ovunque gli anni a cavallo delle due Guerre Mondiali. Divenne ben presto uno dei più stretti collaboratori di Fidel Castro impegnandosi in prima persona nella rivoluzione cubana.
Certo è che Che Guevara, o meglio, il suo mito, va oltre i limiti delle vicende umane e delle strozzature della politica, rendendolo, nel bene e nel male, sempre attuale.
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