Legambiente, tramite il suo report Carovana delle Alpi 2020 ha assegnato le sue ormai note Bandiere Verdi e Nere: le prime ai più virtuosi in tema di rispetto dell’ambiente, le seconde ai più negligenti.
Legambiente anche quest’anno ha deciso assegnato le sue famose Bandiere Verdi a chi si è dimostrato virtuoso ed attento alla Natura. A ricevere l’onorificenza più celebre dell’associazione ambientalista le comunità alpine che maggiormente si sono impegnati in pratiche di salvaguardia e progetti innovativi.
Non sono mancate, però, le assegnazioni anche dei vessilli Neri che, invece, indicano una scarsa attenzione e quasi disinteresse nei confronti del tema.Tutte le considerazioni sono state riportate all’interno del documento Carovana delle Alpi 2020.
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Legambiente, Bandiere Verdi e Nere: a chi sono state assegnate e perché
Il report Carovana delle Alpi 2020 riporta tutte le comunità a cui Legambiente ha deciso di assegnare i suoi famosi vessilli. Bandiere verdi per gli attenti all’ambiente, bandiere nere per i più negligenti. Il parametro utilizzato dall’associazione ambientalista è stato quello di vagliare i progetti attuati a livello locale in tema di salvaguardia dell’ambiente.
Insigniti di riconoscimento tutti quei comuni che hanno approvato e portato avanti esperienze di insegnamento avanguardistiche. Progetti che hanno unito l’utile al dilettevole, come quelli di far pascolare gli animali in terreni appartenenti allo Stato ma versanti in condizioni di abbandono. Ed ancora, chi ha utilizzato l’arte per promuovere il turismo.
Fortunatamente, rispetto allo scorso anno, il numero di bandiere verdi è aumentato. I vessilli d’onore sono stati ben diciannove. Tra le new entry il bio-distretto Valle Camonica (Brescia) il quale ha attivato il progetto “Coltivare Paesaggi Resilienti”. In sostanza, gruppi di produttori riuniti hanno dato nuova vita a terreni incolti ed abbandonati. Così facendo non hanno soltanto agevolato il loro recupero, anche valorizzato il territorio. Per non parlare poi del fatto che vecchie e ormai secolari strutture come i mulini sono stati rimessi in sesto, permettendo di ricreare le esperienze di un tempo.
Anche il Comune di Pomaretto (Torino) è riuscito a conquistarsi l’ambito premio di Legambiente, andando a rimettere in sesto dei vigneti utilizzando del denaro raccolto tramite le bollette dell’utenza dell’acqua.
Bandiere Nere: quattro in più rispetto allo scorso anno
Purtroppo in aumento sono state anche le bandiere Nere, dodici in totale, quattro in più rispetto allo scorso anno. A ricevere il demerito le Giunte Regionali della Valle d’Aosta per aver concesso la costruzione di una discarica a pochissima distanza da un Parco Naturale, quello del Mont Avic.
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Stando a quanto si legge nel report di Legambiente le bandiere sarebbero state così suddivise:
Liguria: 1 verde;
Piemonte: 5 verdi e 3 nere;
Valle d’Aosta: 1 verde ed 1 nere;
Lombardia: 4 verdi e 2 nere;
Trentino Alto Adige: 2 verdi e 2 nere;
Veneto: 2 verdi;
Friuli Venezia Giulia: 4 verdi e 4 nere.
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