La giovane attivista Greta Thumberg, insieme ad altre giovani ragazze, avrebbe sottoscritto una lettera indirizzata alle Potenze europee chiedendo ai loro leader di trattare anche il clima come un’emergenza.
Neanche un giorno e sono già oltre 50mila le firme raccolte a supporto dell’iniziativa ambientalista lanciata da Greta Thumberg ed altre tre giovani tramite una lettera indirizzata ai leader europei. Attraverso la missiva si chiede maggior considerazione per il clima che, proprio come il Covid-19, deve essere considerato un’emergenza.
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Si chiamano Luisa Neubauer, Anuna de Wever van der Heyden e Adélaïde Charlier le tre giovani che insieme a Greta Thumberg hanno deciso di inviare una lettera a mezzo della quale vogliono sensibilizzare i capi dei Paesi europei sul tema del clima. Un’iniziativa che in sole 24ore ha ricevuto il sostegno di altri 50mila cittadini del mondo, tra cui anche quello del noto attore Leonardo Di Caprio.
La lettera spedita lo scorso 16 luglio, il cui testo è interamente consultabile sul sito Climateemergencyeu.org, si apre con un rimprovero: “Devi smettere di fingere che possiamo risolvere la crisi climatica ed ecologica senza trattarla come una crisi“. A questo inciso seguono immediatamente tutte le richieste avanzate dalle giovani attiviste per scongiurare il disastro.
In primo luogo stoppare la campagna di investimenti sull’industria del fossile ed affidarsi a fonti di energia rinnovabili. Di conseguenza anche bloccarne tutti i finanziamenti. Inserire nell’elenco dei reati internazionali l’ecocidio, rendendolo punibile dinnanzi al Tribunale Penale.
Ancora, fissare un budget dai termini perentori che vincoli l’utilizzo del carbonio. Ed infine, fissare in alto nelle Agende governative l’elaborazione di politiche democratiche che rendano sempre più vicine allo zero le diseguaglianze tra cittadini.
Le attiviste chiudono il punto delle richieste con delle considerazioni degne di nota. “Sappiamo che quello che chiediamo è difficile da realizzare. A tratti potrebbero sembrare delle richieste irrealistiche, ma in realtà ad essere tali sono le convinzioni che portano a ritenere che il Pianeta sarebbe in grado di sopravvivere al riscaldamento globale. Un fenomeno a cui inesorabilmente stiamo andando incontro così come tanti altri problemi legati a disastri ecologici“.
La missiva prosegue facendo riferimento all’attuale frangente, nello specifico alla crisi sanitaria dettata dalla pandemia da Covid.
Le giovani attiviste fanno riferimento alla circostanza per cui la pandemia ha mobilitato le coscienze e le attenzioni di tutti, dai leder politici ai cittadini. Allo stesso modo dovrebbe essere tratta al questione del clima; anch’essa va trattata come una vera e propria crisi, cosa che fino ad ora non è mai accaduta. Il tempo è vitale, non si può continuare – proseguono le giovani- a far finta che le politiche internazionali stiano procedendo nella giusta direzione, perché così non è.
Dati i recenti accadimenti, si legge nella lettera, quella che viene definita come giustizia climatica, non potrà essere raggiunta fin quando non si risolverà un grande problema di base: quello del razzismo e dell’oppressione. È l’uguaglianza che salverà il pianeta, è la salvaguardia dei diritti di tutti che darà la giusta chiave per risolvere i gravosi problemi del genere umano. Non si tratterebbe, spiegano le giovani, di dare priorità al clima, l’ambiente, il razzismo, la discriminazione di genere o quant’altro: sarebbero tutte problematiche interconnesse tra loro.
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Greta Thumberg e le atre tre giovani attiviste nella loro lettera parlano di un tradimento ai danni delle generazioni future. Ed infatti, spiegano che si parla di investimenti “Next Generation EU“, ma poi si ignora la crisi climatica, nessun risultato sarà mai positivo.
Sono ben accette, ovviamente, politiche sostenibili, ma non bisogna mai perdere di vista il quadro generale. È paradossale credere di recuperare quel sistema che alimenta la crisi climatica per finanziare azioni in favore del clima. È il sistema che deve cambiare, anzi che deve radicalmente essere ricostruito.
Il tempo è poco, bisogna agire adesso. Per tale ragione bisogna essere tempestivi ed affidarsi ai percorsi della scienza, soprattutto per limitare quello che è il tanto paventato aumento della temperatura di 1,5°C.
Proprio in tale ottica, anche gli obbiettivi fissati per il 2030 non risulterebbero bastevoli, in quanto supererebbero del ben 120% le misure da attuare per scongiurare l’incremento della temperatura.
La missiva si chiude con un monito: “L’ orologio sta ticchettando. Fare del vostro meglio non è più abbastanza. Ora è necessario fare tutto quello che sembra impossibile“.
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“Non puoi ignorare la crisi climatica. In questo momento non esiste luogo del Pianeta in cui i bambini vivano in un ambiente sicuro. Questa è la drammatica realtà che potrebbe accompagnarci per il resto della vita. Affrontiamo l’emergenza climatica“.
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