Nel 1994, ne “La Locanda del Postino”, Massimo Troisi girava il suo ultimo capolavoro. Film a cui ha dedicato la sua stessa vita. Siamo stati a Procida e abbiamo fatto quattro chiacchiere con i proprietari de “La Locanda del Postino”, che 26 anni fa, hanno assistito agli ultimi due mesi di vita dell’attore
Massimo Troisi, una meravigliosa luce che si è spenta troppo presto. L’attore napoletano ha fatto ridere generazioni e generazioni con i suoi film, ha fatto piangere ed emozionare. Un artista a tutto tondo che ci ha lasciati nel fiore degli anni. Aveva una forza tutta sua, una visione sarcastica della vita di tutti i giorni, una mimica facciale impareggiabile, un talento senza eredi. L’attore aveva problemi al cuore, difatti all’inizio della sua carriera era stato operato in America in gran segreto. L’idea del film “Il Postino” è arrivata nel 1993 e lo ha entusiasmato fin da subito: la storia racconta la nascita di un’amicizia tra un postino e il famoso poeta Neruda, tra il 1951 e il 1954. Acquistò i diritti e decise di realizzare una versione cinematografica. La sceneggiatura fu ultimata in America, proprio per questo l’attore decise di approfittare di questo “viaggio” per fare una visita dallo stesso chirurgo che lo aveva operato da ragazzino. E qui l’inaspettato: il suo cuore non stava bene e doveva sottoporsi urgentemente ad un’operazione. Gli consigliarono il trapianto, ma lui scelse con coraggio di fare prima il film perché “quando metti le mani nel cuore di una persona, dopo non è più lo stesso. Questo film lo voglio fare con il mio cuore”. Troisi è morto dodici ore dopo la fine delle riprese, e non ha mai potuto vedere realizzato Il Postino, un film a cui ha dedicato la sua vita.
Le riprese cominciarono a Pantelleria, proseguirono poi a Salina e si ultimarono nell’Isola di Procida, perché l’attore credeva fermamente che questa isola potesse suscitare le emozioni giuste. Siamo passati alla locanda e abbiamo fatto quattro chiacchiere con i proprietari, con chi nel lontano 1994 poteva osservare l’attore, anche se a debita distanza. Appena facciamo il nome dell’attore, sorridono emozionati e orgogliosi, invitandoci ad entrare nella locanda per farci vedere la meravigliosa parete piena di foto e di ricordi.
“Avete avuto modo di conoscere Massimo Troisi quando ha girato qui Il Postino?”
“Non ti facevano avvicinare a lui perché era malato. Però lo abbiamo visto per la zona, poi c’era la controfigura che faceva tutte le scene di spalle, mentre lui faceva tutti i primi piani. È stato due mesi qui ed è stato molto bello.”
“Quali sono i luoghi in cui ha girato il film, qui a Procida?”
“Ha girato quaggiù, Piazza de I Martiri e la spiaggia de Il Postino. Qui ha girato tutte le scene dove mangiava, dove giocavano a biliardino e stavano al bancone. Poi si vedeva la zona della spiaggia in cui c’è il cimitero, e infine l’ufficio postale dove lui andava a lavorare. Si trova a Piazza de I Martiri, ora al suo posto c’è una salumeria, perché l’ufficio postale non c’è più.”
“Era molto malato quando ha girato il film, immagino che la controfigura abbia dovuto sostituirlo in tutte le scene più faticose…”
“Sì, stava molto male, infatti lui ha finito il film e non lo ha visto montato. L’ultima scena che doveva fare, che già era previsto che lui non avrebbe dovuto esserci, infatti non è riuscito ad essere presente. Qualche giorno fa c’è stato la controfigura qui a mangiare da noi. Se andate a cercare su Internet, Gerardo Ferrara ha spesso raccontato tutti i retroscena del film. Sono racconti davvero molto commoventi.”
Sono principalmente quattro, dunque, i luoghi dell’isola di Procida in cui si svolge la storia: Marina Corricella, la spiaggia di Pozzo Vecchio (oramai detta “La spiaggia del postino”), le colline che costituiscono la coda dell’isola e infine “La Locanda del Postino”, che noi abbiamo visitato e in cui consigliamo vivamente a tutti i turisti di fare un salto, per il cibo buonissimo, il personale allegro e premuroso e per il ricordo di un grandissimo attore che ha lasciato questo mondo troppo presto.
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