Ricciardi avverte sui possibili esiti dei focolai di coronavirus. Se non contenuti di numero e volume possono diventare davvero pericolosi
Ci va giù pesante Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. Non usa mezzi termini lo studioso per dire che così, in Italia, non va. E si riferisce ai focolai che stanno nascendo nel nostro Paese palesando l’opzione di dover creare delle zone rosse “anche in luoghi di villeggiatura”.
“Servono più controlli, ma soprattutto applicare sul serio le sanzioni” tuona Ricciardi. Il suo riferimento è al bassissimo numero di sanzioni effettuate rispetto alle persone che vengono fermate. “Così non va” dice in una intervista a La Stampa. E il motivo è presto detto. Mette tutti in allerta Ricciardi e dice che rischiamo “di fare la fine della Catalogna o di Israele”. È necessario tenere sotto controllo la situazione perché se i focolai continua a crescere ed aumentare di numero “c’è il rischio di non riuscire più a tenerli sotto controllo”.
Ed è proprio in merito questo che paventa la possibilità di istituire delle zone rosse anche nei luoghi di villeggiatura. È qui che c’è il serio rischi di “restare intrappolati”. Per questo è meglio darsi una regolata, allerta.
Ricciardi ha una soluzione per tutti, anche per i lavoratori migranti che non rispettano la quarantena. Per loro parla dell’istituzione di “un sussidio di sostentamento”. Ammette però che il periodo di transizione è lungo e dunque occorre organizzarsi. Per lo studioso le persone che sbarcano in Italia “vanno messe in quarantena e testate ai primi sintomi”.
Leggi anche —> Coronavirus, c’è il rischio di lockdown per una Regione
Coronavirus, Ricciardi: “attenzione all’estero e all’autunno”
Parla anche dei Paesi a rischio Ricciardi e dice che la black list deve essere costantemente aggiornata in base a come si evolvono le cose. Si riferisce a stati in cui la situazione è fuori controllo. Per quelli in cui l’allerta è in uno stadio intermedio basta la previsione della quarantena per chi entra nel nostro Paese e i tamponi nel caso “di esordio dei sintomi”.
Parentesi a parte per gli Stati Uniti che seppur preoccupano molto non sono inseriti nella black list. Per loro da bloccare solo gli arrivi “dalle zone più epidemiche come quelle del Sud”.
Ed in chiusura Ricciardi parla anche del futuro, ovvero del prossimo autunno, stagione temuta da tutti per via di un possibile ritorno dell’epidemia. Bisogna “fare di tutto per non arrivare impreparati alla battaglia di ottobre, quando il virus potrebbe rialzare la testa” dice chiaramente. Nessuno sarà al sicuro avvisa Ricciardi fino a quando anche gli altri Paesi non usciranno dalla pandemia.
Leggi anche —> Andrea Crisanti dice addio al presidente Zaia: il motivo della decisione
E dal punto di vista economico il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza si dice favorevole all’uso del credito del Mes perché la liquidità si può usare subito e senza interessi. Ma vanno spesi nel migliore dei modi, iniziando con la ristrutturazione degli ospedali e rinnovando la dotazione tecnologica e “motivando meglio anche economicamente il personale sanitario” e “promuovendo una grande trasformazione digitale della sanità”.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter.