La difficile scelta della mascherina anti Covid-19: lo studio

Alcuni studiosi raccomandano alcune tipologie di mascherina, dalla più protettiva a quella più sensibile ma altrettanto efficace per evitare il filtraggio delle particelle infette

maschrine covid-19
(Getty Images)

Per combattere la diffusione del Covid-19 il governo ha raccomandato fortemente uno dei dispositivi medici più efficaci, in grado di limitare i danni: la mascherina

La misura di protezione respiratoria può essere perfezionata anche scegliendo tra le varie tipologie di mascherine presenti in commercio. La più utilizzata e comune in tempi avversi era senz’altro la mascherina con la valvola esterna, definita Ffp3, indicata soprattutto per gli organi sanitari in prima linea, a stretto contatto con i pazienti infetti.

Cercasi mascherine disperatamente
Mascherina con valvola (foto Pixabay)

Le fibre da essa possedute riescono a bloccare un’enorme quantità di particelle pericolanti oltre ad essere ricche di proprietà anticontagio. Se durante l’inverno questo dispositivo era considerato il più protettivo e selezionato dalla platea, oggi d’estate sembra perdere i colpi. Sì e in modo particolare per il motivo dovuto al mancato filtraggio dell’ossigeno, che si riduce al 20% delle sue possibilità d’assimilazione.

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La scelta delle mascherine si adatta ai cambiamenti climatici: lo studio

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Mascherine (Getty Images)

Secondo la classifica stilata da uno studio di ricercatori inglesi, subito dopo la mascherina anti-filtraggio per eccellenza delle particelle da Covid-19, indicata nel modello Ffp3, oggi ne esistono di vario tipo, altrettanto efficienti.

Parliamo delle Ffp2 e Ffp1 che a differenza delle prime hanno proprietà protettive meno rassicuranti, ma comunque efficaci per i dottori in prima corsia medica. Lo spiega uno studio di ricercatori scientifici che ha considerato altrettanto idonee queste due nuove tipologie di mascherine.

Ma la svolta che si adegua ai cambiamenti climatici e dunque all’estate incombente arriva con le mascherine chirurgiche a 3 strati. Queste ultime secondo i ricercatori sono composte da materiale poroso e riescono a filtrare goccioline di saliva ancora più piccole di quelle maggiormente comuni.

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Mascherine chirurgiche (foto Pixabay)

La differenza dunque è nel numero di strati presenti sul dispositivo, piuttosto che nella mascherina in sè a rendere virile un prodotto di alta specializzazione medica che potrà tornarci utile in qualsiasi momento, anche con la tripla stratificazione realizzata a mano, in questo disastroso inizio del nuovo decennio.

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