Un esperto oncologo italiano parla di una cura sperimentale da lui concepita a base di raggi ultravioletti contro il Covid. “Ma ISS e Ministero dicono no”.
Prosegue la ricerca per tentare di trovare un rimedio contro il Coronavirus. Negli ultimi giorni si è parlato dei risultati di uno studio italiano secondo il quale i raggi ultravioletti contro il Covid risulterebbero particolarmente efficaci. L’oncologo e pneumologo Maurizio Pianezza, facente parte del Comitato Scientifico European Medical Association (EMA) illustra l’intenzione che dovrebbe riguardare il futuro.
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È al vaglio un piano per cercare di annientare il virus grazie ad una camera elettromedicale allestita per sottoporre i pazienti positivi per circa 3 minuti. Un lasso di tempo sufficiente per potere distruggere l’agente patogeno, in base a quanto indicato dai ricercatori. Si parla di effetto benevolo del caldo nei confronti del virus. In realtà non è esattamente così. Difatti in ciò concorre un mix particolare che coinvolge non solo il calore ma anche l’umidità e l’angolo con il quale i raggi ultravioletti colpiscono il soggetto positivo. Lo stesso Pianezza ne parla in occasione di una intervista concessa a ‘Il Corriere della Sera’. Purtroppo l’ISS, ovvero l’Istituto Superiore di Sanità, non ha avallato il progetto del dottor Pianezza, nonostante quest’ultimo abbia illustrato il piano al viceministro della Salute, Pier Paolo Sileri, ed al presidente ISS, Silvio Brusaferro.
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Raggi ultravioletti Covid, in certe condizioni si mostrano efficaci contro il virus
Emergono dati per i quali, come detto, anche l’angolazione particolare dei raggi UVA prodotti dal sole e che colpiscono la Terra, ed anche le condizioni di umidità dell’ultimo mese, pari al 75% di media, sembrerebbero avere avuto un ruolo importante nel rallentare il contagio. Mentre al contempo il Brasile, dove attualmente è inverno, è diventato uno dei centri mondiali della pandemia. “Solo il caldo non basta però, altrimenti in Africa ci sarebbe una incidenza maggiore”, dice Pianezza. Invece non è così”. Infine, i raggi UVA impiegati sono quelli di tipo C, non pericolosi per la nostra pelle.
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“Esperti scientifici e medici esteri mi hanno contattato dicendosi interessati. Ma io all’ISS regalerei il progetto”, conclude al Corsera il dottor Pianezza.
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