Bankitalia avverte: “il rischio di ripresa del contagio potrebbe continuare a rimanere elevato”.
Banca d’Italia avverte: “il rischio di ripresa del contagio potrebbe continuare a rimanere elevato in presenza di un’ampia diffusione del virus al di fuori dei confini nazionali”.
L’autorità lo rileva in un suo studio secondo cui la possibilità di continuare a contenere la diffusione del virus nei prossimi mesi dipenderà soprattutto dalle “politiche di prevenzione, di test e di tracciamento dei contatti”.
Infatti, il numero dei test in rapporto al contagio é cresciuto in tutte le regioni e “appare complessivamente adeguato” secondo gli studiosi.
Tuttavia la situazione rimane eterogenea su base regionale.
Infatti, le politiche di testing non sono uniformi “e non è al momento chiaro se tutte le regioni siano dotate di sistemi informativi di sorveglianza adeguati per il monitoraggio e il tracciamento dei contatti per i casi sospetti”.
Inoltre, secondo il report di Bankitalia l’Italia rimane uno dei paesi più colpiti dal contagio in termini di incidenza della mortalità per Covid-19 nella popolazione.
Ed é grazie al rigido lockdown nazionale che si è ottenuta “ una riduzione del contagio e dei decessi, portando a un progressivo allentamento delle restrizioni”.
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Infatti, se è vero che le misure europee e italiane hanno permesso di tenere sotto controllo la diffusione del virus tra maggio e giugno “la pandemia ha colpito sempre più altre aree del pianeta, come l’America Latina, il subcontinente indiano e il Medio Oriente. Il contagio è inoltre ripreso a ritmi elevati nelle zone degli Stati Uniti meno colpite nella prima fase, nelle quali le misure di contenimento erano state meno stringenti o in vigore per un periodo più limitato”.
In base alle informazioni a disposizione degli economisti di Palazzo Koch la seconda fase dell’epidemia “sembra caratterizzarsi per aumento più rilevante nel numero di contagi a fronte di una letalità relativamente più contenuta”.
Secondo l’autorità tra i fattori determinanti potrebbero esserci anche “le caratteristiche demografiche dei paesi emergenti principalmente coinvolti in questa fase”.
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