Nello stato del Congo, in Africa, dopo i quasi novemila casi di Covid-19 e gli oltre 190 decessi, ora pare si stiano registrando dei focolai di Ebola.
Anche l’Africa è stata colpita dal Covid-19, soprattutto i Paesi settentrionali come Egitto, Marocco, Algeria. I casi si sono registrati a macchia d’olio e ad oggi sono oltre 200mila i contagi e 5.600 i decessi.
Eppure il coronavirus non è l’unico patogeno a preoccupare. In Congo, pare si siano attivati nuovi focolai di Ebola. Un virus da sempre in circolo nel continente, ma che negli ultimi anni era stato abbondantemente tenuto sotto controllo. Stando alle ultime rilevazione, i contagi ad oggi raggiungerebbero le 60 unità.
Lo stato d’emergenza è, dunque, ancora attivo. La posizione geografica del Congo, data la vicinanza con Ruanda ed Uganda, è uno dei fattori che desta maggiormente preoccupazione nell’Organizzazione Mondiale della Sanità spaventata da un possibile dilagare dell’epidemia in Paesi ancor più svantaggiati.
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Congo, al Covid-19 si aggiunge l’Ebola: 60 casi
Sarebbero 60 i casi di Ebola in Congo a cui si aggiungono gli oltre 8mila da Covid-19. Questi i dati comunicati dall’Organizzazione mondiale della Sanità che, ad oggi, precisa quanto ai primi che 56 sono confermati, i restanti 4, invece, in attesa di ulteriore riscontro. Mike Ryan dirigente dell’Organizzazione ha reso noto le circostanze in cui si innescano queste catene di contagio. In primis figurano i funerali, ove si creano assembramenti e dove spesso non vengono rispettate le misure di prevenzione. L’alto funzionario dell’Oms ha, inoltre, confermato che il virus sarebbe attivo, diversamente da quanto comunicato poche settimane fa dal Governo.
Ed infatti, riporta la redazione di Fanpage, lo scorso 4 luglio il Congo aveva comunicato che l’epidemia di Ebola era stata sedata dopo ben 2 anni di lotte. Il primo focolaio era, infatti, scoppiato nel 2018 ed aveva mietuto oltre 2mila vittime. Un’ondata epidemica che si stima sia stata la più violenta degli ultimi dieci lustri. Eteni Longondo, l’omologo congolese del Ministro Roberto Speranza, ha affermato, infatti che nel triennio 2013/16 sarebbero state oltre 11mila.
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Per prassi, l’epidemia avrebbe potuto dichiararsi conclusa se dopo 42 giorni dall’ultimo caso non se ne fossero registrati altri. Il fatto che ad oggi se ne siano rilevati 60 è prova del fatto che l’emergenza è ancora in atto.
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