Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, martedì 21 luglio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha fornito il nuovo aggiornamento in merito all’epidemia da Covid-19 diffusasi in Italia. Secondo i dati odierni, i casi di contagio sono saliti a 244.752 con un incremento di 129 unità. Scendono gli attualmente positivi che risultano essere 12.248, ossia 156 in meno rispetto a ieri. Tornano a salire i ricoveri in terapia intensiva (+2), ad oggi 49 in totale. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza salgono a 197.431 (+269). Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 15 decessi che hanno portato il numero complessivo delle vittime in Italia a 35.073.
Il Ministero, nelle note, ha precisato che la Regione Puglia ha eliminato un caso a seguito di verifica con il laboratorio.
Nella giornata di ieri, stando ai dati del Ministero della Salute, i casi di persone positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 244.624. Tornavano in calo gli attualmente positivi che ammontavano a 12.404. In calo anche i ricoveri in terapia intensiva che risultavano essere 47 in totale. Il totale dei guariti era giunto a 197.162. Infine, nelle ultime 24 ore si erano registrati 13 decessi che portavano il bilancio complessivo a 35.058 vittime.
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Il Ministero della Salute ha comunicato che nella giornata di domenica i casi di contagio erano saliti a 244.434. Tornavano a crescere i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 12.440. Scendevano i ricoveri in terapia intensiva: 49 in totale. Il numero delle persone guarite dall’inizio dell’emergenza era giunto a 196.949. Infine, il bilancio complessivo delle vittime era giunto a 35.045 unità.
Nelle note si leggeva che il Molise aveva scomputato un caso registrato il 18 luglio perché negativo. La Basilicata, invece, rendeva noto che solo nella giornata di lunedì avrebbe comunicato i dati esatti all’esito della verifica dei tamponi.
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Non vuole collaborare con le forze dell’Ordine la giovane nigeriana, presunta prostituta, risultata positiva al Covid-19 per permettere un tracciamento della sua rete di contatti. La ragazza, riporta la redazione de Il Primato Nazionale, al momento sarebbe ricoverata presso l’Ospedale di Vicenza nel reparto di malattie infettive, fortunatamente però sarebbe affetta da una forma lieve.
Ad essere scomparso l’uomo che gestirebbe la donna all’interno del giro della prostituzione. Sarebbe stato lui ad accompagnare la ragazza presso il nosocomio fornendo delle false generalità. Stando a quanto riferisce Il Primato Nazionale, di lui si sarebbero perse completamente le tracce dopo che gli operatori sanitari lo avevano invitato a porsi in autoisolamento.
Come da prassi, considerati i contatti avuti con la donna risultata positiva, avrebbe dovuto contattare il Servizio di Igiene Pubblica: invito ovviamente disatteso. Le Forze dell’Ordine al momento sono sulle sue tracce ma è come se l’uomo si fosse volatilizzato.
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L’attuale quadro epidemiologico in Italia sembrerebbe sotto controllo. Le autorità sanitarie proprio per non vanificare gli sforzi sino ad ora compiuti, e non aggravare una situazione che al momento sembrerebbe essere in via di miglioramento, continuano ad invitare alla prudenza. Anche perché, e questa è cronaca quotidiana, attualmente il resto del mondo è ancora fortemente stretto nella morsa del virus.
Proprio per scongiurare un’ipotesi di recrudescenza, derivante soprattutto dall’importazione di casi, il Ministro Roberto Speranza si è detto pronto a porre in essere nuove drastiche misure.
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Una nuova ricerca condotta dal Center for Evidence-Based Medicine (Cebm) dell’Università di Oxford avrebbe restituito un significativo dato. In sostanza gli scienziati avrebbero appurato che il virus era in circolo già da anni. Inoltre pare che sarebbero determinate condizioni ad agevolarne la diffusione.
In primo luogo le condizioni climatico-ambientali. Le temperature basse (e si veda i casi dei macelli) favorirebbero la catena di contagio. A queste si aggiungerebbe anche la qualità dell’aria, come già anticipato da altri studi. L’inquinamento, infatti, con le sue polveri sottili avrebbe un effetto accelerante sul trasporto delle particelle infette.
Le conseguenze sarebbero molteplici. Qualora fosse, infatti, confermato che il virus era già presente da un anno significherebbe che potrebbe sparire o rimanere latente da un momento all’altro.
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