Coronavirus, nuovo studio: non si trasmette per via respiratoria ma…

coronavirus
covid nel mondo (pixabay)

La nuova ricerca conferma che il coronavirus fosse presente già dallo scorso autunno anche in Italia come confermato dalle ricerche effettuate alla rete idrica e non solo. Inoltre il covid ha più facilità di diffusione in particolari condizioni meteoclimatico/ambientali. Le prime fanno riferimento a particolari condizioni atmosferiche meteorologiche e poi c’è il fattore climatico indirizzato alla stagionalità. Avviene una diffusione maggiore con le temperature più basse, alti tassi di umidità e poco soleggiamento. Un altro motivo riguarda l’ambiente, cioè l’inquinamento. La correlazione tra virus e pessima qualità dell’aria è emerso, in particolare, da uno studio curato da ricercatori italiani e da medici della Società italiana di Medicina Ambientale (Sima): le polveri sottili avrebbero esercitato un cosiddetto ‘boost’, ovvero un accelerazione nel contagio dell’infezione.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE>>>Coronavirus, la normale influenza lo maschererà. Come proteggersi

Due possibili conseguenze

Se lo studio e le ricerche ad esso correlate fossero certe, potrebbero scaturire diverse conseguenze, sia negative che positive. La prima riguarda le restrizioni: se tutto fosse confermato, le varie misure di sicurezza sarebbero inutili; la seconda potrebbe confermare il fatto che come il virus è arrivato, potrebbe andarsene via da solo.

Covid-19 coronavirus stati uniti
Cellule Covid-19 (Getty Images)

Non è ancora certo lo studio, ma se così fosse tutto quello che abbiamo letto, ascoltato fino ad ora si annullerebbe e darebbe vita a nuovi scenari stravolgenti.

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici anche su sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter

Gestione cookie