Addio reggiseno. Durante il periodo di lockdown molte donne hanno sperimentato la libertà dalla costrizione di indossare un indumento a volte scomodo
Sapete qual è la prima cosa che ogni donna sogna di fare non appena varcata la soglia di casa? Togliersi le scarpe? Forse, ma non tutte sono costrette a portare tacchi alti. La caratteristica che invece accomuna ognuna di loro è quella d’indossare il reggiseno. Slacciarlo e lasciarlo cadere via è la sensazione più liberatoria del mondo, sicure tra le mura della propria dimora.
Il popolare giornale britannico The Guardian ha dedicato un articolo all’argomento dal controverso titolo “La morte del reggiseno: la liberazione dalla biancheria della quarantena durerà?”.
Emine Saner, l’autrice, ha sottolineato come quasi tutte le donne nel periodo di quarantena forzata da Coronavirus, costrette allo smart working, abbiano goduto della libertà dalla “schiavitù” dell’indossare il reggiseno. Finalmente comode, tante non vogliono tornare più indietro. Per enfatizzare questo senso di liberazione viene addirittura citata Michelle Obama che paragonò la fine del mandato di suo marito alla Casa Bianca proprio alla felicità di togliere il reggiseno dopo una lunga giornata di lavoro.
Anche Le Parisien ha rilevato questo dato: il 18% delle donne francesi sotto i 25 anni non indossa mai un reggiseno. La percentuale è ben 4 volte superiore a quella registrata precedentemente il periodo di quarantena. Anche le donne più mature ne hanno riscontrato i benefici, rinunciando a questo capo intimo. La percentuale totale di donne che hanno abbandonato il reggiseno è passata dal 3% al 7%.
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