Il plasma iperimmune mostra benefici promettenti” nei pazienti con Covid-19, “da confermare in uno studio randomizzato controllato
Tra i tanti temi più dibattuti afferenti all’emergenza sanitaria da coronavirus c’è senza dubbio la vicenda della cura al plasma. Vari ospedali hanno utilizzato il plasma per curare i pazienti più gravi a cominciare da quello di Pavia. Via via che i risultati arrivavano l’utilizzo si è allargato anche ad altre strutture. Del resto, vari esperti del settore hanno ricordato che con le malattie infettive di tipi virale è già da anni in uso questa pratica. Chiaramente quando si ha a che fare con un virus sconosciuto va sempre testato e vanno usate le necessarie precauzioni. Fatta questa premessa, è stato finalmente reso noto il punto della situazione sull’utilizzo del plasma sui pazienti più gravi.
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Covid e plasma, risultati positivi
Così, il team di Fausto Baldanti (Irccs Policlinico San Matteo di Pavia), Raffaele Bruno (Irccs Policlinico San Matteo di Pavia), Giuseppe De Donno (ospedale Carlo Poma, Asst Mantova) e Massimo Franchini (Asst Mantova) hanno pubblicato i dati ricevuti tra le strutture di Mantova e Pavia e relativi al trattamento con plasma iperimmune in 46 pazienti gravi con Covid-19. La pubblicazione dell’importante sintesi è avvenuta su ‘Haematologica. I medici hanno sintetizzato così: Il plasma iperimmune mostra benefici promettenti da confermare in uno studio randomizzato controllato”, concludono gli autori, che segnalano comunque “effetti avversi gravi in 4 pazienti”. Quindi risultati positivi per la maggiore ma anche quattro casi avversi che vanno approfonditi.
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Lo studio si è focalizzato su 46 pazienti dal 25 marzo al 21 aprile scorso. In media avevano 63 anni, il 61% era maschio, di cui 30 erano stati sottoposti a Cpap e 7 intubati. Soltanto tre pazienti (6,5%) sono morti rispetto al 15% previsto dalle statistiche nazionali.
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