Il bonus fino a 100 euro (che sostituiscono gli 80 del bonus Renzi) è previsto dall’ultima legge di bilancio e riguarda 16 milioni di lavoratori
In busta paga con lo stipendio di luglio arriva il nuovo bonus da 100 euro. In soldoni si tratta di una evoluzione del vecchio bonus Renzi da 80 euro che il governo aveva lanciato tra i provvedimenti fiscali in abbinata all’ultima legge di Bilancio, quindi prima della pandemia. La manovra sul cuneo interessa circa 16 milioni di lavoratori.
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La nuova impostazione del bonus si struttura in questo modo per i vari scaglioni: per gli 11 milioni di lavoratori con un reddito da 8.174 a 26.600 euro il beneficio mensile sale da 80 a 100 euro. Stessa cifra recapitata per quelli fino a 28 mila euro. Da lì a 40 mila euro di redditi, il bonus si trasforma in una detrazione fiscale decrescente fino ad azzerarsi.
Beneficio calante tra 480 e 80 euro per i redditi fino a 35 mila euro, tra 80 euro e zero per l’ultima fascia di stipendi. Nella manovra sono coinvolti anche quei lavoratori che risultassero incapienti per il minor reddito di lavoro prodotto nel 2020, a causa del Covid.
Con il prossimo decreto di agosto c’è la reale prospettiva di rifinanziare per altre 18 settimane la cassa integrazione con causale “Covid” (da utilizzare con il sistema attuale 9+9 e retroattivamente dal 15 luglio, la cui richiesta potrebbe essere legata ad un calo del fatturato intorno al 20%) e di prorogare lo stop ai licenziamenti con alcune eccezioni come la cessazione di attività.
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La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo sta portando avanti la battaglia sugli ammortizzatori sociali dopo aver visto oggi i rappresentanti delle imprese e rimarcato l’obiettivo di arrivare ad un testo condiviso con le parti sociali. “C’è convergenza sull’impianto della riforma degli ammortizzatori sociali: le imprese chiedono che sia creato un sistema universalistico, che protegga tutti i lavoratori tenendo conto delle specificità di settore e della dimensione delle aziende e sia orientato alle politiche attive, esattamente come propone da tempo il ministro”.
Dal Ministero oltre al bonus sono al vaglio inoltre studi per ottimizzare gli incentivi per l’occupazione, come la decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e gli sgravi anche per le aziende che decidono di far rientrare i dipendenti al lavoro dalla cassa integrazione.
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