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Andrea Bocelli sotto attacco dopo le sue dichiarazioni al convegno organizzato da Sgarbi e Siri: nel mirino di colleghi ed altri artisti.
Proseguono senza soste le polemiche contro Andrea Bocelli che nella giornata di ieri, ha preso parte ad un incontro organizzato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi, ribattezzato il convegno dei “negazionisti del Covid“.
A scatenare il caos mediatico alcune dichiarazioni del tenore il quale avrebbe affermato: “Durante il lockdown ho cercato di comprendere le posizioni assunte da chi doveva prendere decisioni. Poi però ho realizzato che le cose non erano esattamente come ce le descrivevano – riporta La Repubblica-. Conosco tante persone, ma nessuno finito in terapia intensiva, quindi perché tutto questo allarmismo?“. Bocelli avrebbe poi proseguito dicendo: “Ad un certo punto mi sono sentito offeso a causa della privazione della libertà di uscire di casa, non avevo commesso nessun reato. Devo, quindi, ammettere – riferisce La Repubblica- di aver trasgredito alle regole perché non mi sembravano giuste e salutari“.
Parole le sue che hanno scatenato un inferno mediatico: gli attacchi da parte di personaggi noti sono stati innumerevoli e Bocelli ha deciso di far chiarezza.
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“Sono stato frainteso: io ottimista, non negazionista“. Queste le parole con cui si è difeso Andrea Bocelli dagli attacchi di colleghi ed altri artisti. Tra questi il noto rapper Fedez ed Alessandro Gassman.
Il giovane artista milanese, in risposta alle parole del tenore ha affermato: “Se non conoscete persone che sono state ricoverate in terapia intensiva, ma comunque vi arrogate il diritto di dubitare della pandemia vi mostro un mio amico che a causa del Covid-19 ha dovuto subire, a soli 18 anni, un trapianto di polmoni. Stare in silenzio, ogni tanto non fa male“. Il riferimento va al giovane Diego, un ragazzo prima ricoverato e poi operato al San Raffaele di Milano. Lapidario, invece, Gassman: “In Italia 35.000 morti per covid….#Bocelli … #rispetto“.
Andrea Bocelli ha replicato dicendo: “Attraverso la mia Fondazione, sin dall’inizio della pandemia, mi sono prodigato per aiutare chi fosse stato colpito dal virus. A stretto giro – riporta TgCom24- abbiamo cercato di avere respiratori ed ogni altra cosa potesse risultare utile. Poi sono venuto a Milano per fare una preghiera e rendere noto che è della paura stessa che bisogna avere paura. Proprio in merito a questo inciso sono stato frainteso“.
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Il noto tenore ha proseguito affermando: “Sono un ottimista e spero che da questo punto si possa ripartire“.
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