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Piero Di Lorenzo, amministratore dell’azienda che si sta occupando della produzione del vaccino anti-Covid-19, ha rivelato quando quest’ultimo sarà pronto.
Ottime notizie giungono sul fronte vaccino anti-Covid. A rendere noti i crescenti progressi e la possibile data di produzione Piero Di Lorenzo, amministratore dell’azienda che in Italia si sta occupando degli studi.
Raggiunto dalla redazione di Libero, Di Lorenzo ha dichiarato che all’inizio del prossimo anno potrebbe già essere immesso sul mercato. Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo e fa ben sperare sulla possibilità che la pandemia termini definitivamente.
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L’Università di Oxford insieme alla Irbm di Pomezia potrebbe aver raggiunto l’obbiettivo vaccino anti-Covid. A dichiararlo Piero di Lorenzo, amministratore dell’azienda tricolore. Nel corso di un’intervista rilasciata alla redazione Libero, ha infatti reso noto quando il vaccino potrebbe essere immesso sul mercato. Secondo le previsioni e gli andamenti delle sperimentazioni, si parlerebbe dell’inizio del prossimo anno.
Per quella data dovrebbero essere disponibili milioni di dosi, ha proseguito Di Lorenzo, sicchè nell’arco di pochi mesi dovrebbe aversi una discreta copertura. Ovviamente, ha affermato, è molto probabile che i Governi rivolgeranno la loro attenzione verso le categorie più deboli al virus.
Ma come si è giunti al 2021? La sperimentazione dovrebbe terminare nel mese di settembre, dopo di che si resterà in attesa del via libera da parte delle agenzie regolatorie. Un procedimento abbastanza lungo, ma che secondo Di Lorenzo sarà assoggettato ad una sburocratizzazione: “Sono sicuro – ha dichiarato a Libero – che i tempi saranno accorciati e l’autorizzazione verrà concessa a stretto giro. Giusto il tempo di vagliare scrupolosamente le risultanze scientifiche. Quando il ChAdOx1 (nome del vaccino ndr) sarà stato verificato, sarà attuata la fornitura delle dosi“.
Il presidente dell’Irbm ha poi parlato dell’AstraZeneca e di quelle che saranno le quote di vaccino spettanti all’Italia grazie agli accordi raggiunti dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Quanto all’azienda svedese, ha affermato che sarà in grado di produrre dosi per mezza popolazione mondiale nell’arco di un anno. Quanto all’Italia che avrà una sorta di diritto di prelazione. Si parla di 400 milioni di dosi. In ogni caso Di Lorenzo ha affermato di aver già manifestato la disponibilità della sua azienda, sia all’AstraZeneca che al Ministro di produrre circa 30 milioni di dosi. Il costo si aggirerà intorno ai 2/3 euro.
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Il Bel Paese ha, una funzione preminente, non solo per il diritto di prelazione ma anche perché l’Irbm è tutta italiana.
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