Duro colpo per un imprenditore mantovano attivo in vari settori: il Nucleo di Polizia Finanziaria di Mantova avvia un provvedimento di sequestro per attività illecita
La notizia della confisca dei beni dell’imprenditore mantovano non giunge nuova, l’accusa di associazione a delinquere, per delitti di truffa e tributari, risale al 2017.
Ad innescare la catena di controlli, da parte delle Fiamme Gialle di Mantova, lo stile di vita del noto produttore, non conciliabile con i redditi dichiarati negli anni 2002-2017. Il legittimo sospetto di introiti di provenienza illecita ha fatto scattare rapidamente un’operazione di controllo accurato.
Svariati i campi di interesse dell’imprenditore che spaziavano dalla ristorazione, alla vendita di autoveicoli fino al settore immobiliare e che hanno condotto al successivo sequestro di quote e società.
La Procura di Brescia ha in questo caso disposto la confisca dei beni provenienti da queste attività, ammontanti a ben oltre 7 miliardi di euro.
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I beni, frutto di attività illecita, sequestrati dall’Autorità giudiziaria
L’esito dei controlli da parte delle Autorità competenti ha portato alla confisca di numerosi beni di dubbia origine: società, autovetture, immobili e perfino uno yacht. Una misura decisamente massiccia a carico dell’uomo, noto a Mantova e dintorni, per aver gestito numerosi locali.
Questi, dunque, i possedimenti giudicati evidentemente incompatibili con la modicità delle cifre dei redditi dichiarati dall’uomo e dai suoi famigliari; un provvedimento, quindi, che mette a segno il successo delle pratiche investigative delle autorità modenesi.
L’attività combinata di Finanza e Procura ha come fine proprio la neutralizzazione di queste attività ai danni di quanti, al contrario, agiscono sotto l’egida della legalità. Un lavoro di cooperazione che assicura alla giustizia quanti traggono profitto in maniera illegale.
Si attende la decisione circa la destinazione, sicuramente più appropriata, delle unità poste sotto sequestro.
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