Secondo il nuovo aggiornamento dell’Air Quality Life Index, l’inquinamento atmosferico ridurrebbe di quasi due anni l’aspettativa di vita della popolazione.
Una delle problematiche più influenti sulla terra è sicuramente l’inquinamento atmosferico. Questo drammatico fenomeno, secondo una recente analisi degli scienziati dell’università di Chicago, toglierebbe due anni di aspettativa di vita ad ogni persona sulla Terra. Gli esperti hanno, dunque, calcolato che l’inquinamento provocherebbe più danni anche del Covid-19, la pandemia che si è diffusa a livello globale provocando oltre 660mila vittime.
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Inquinamento atmosferico: secondo l’AQLI il fenomeno riduce l’aspettativa di vita di quasi due anni
Due anni di aspettativa di vita in meno per ogni abitante della Terra. Questo è quanto provocherebbe l’inquinamento atmosferico a livello globale, danni che sarebbero anche più gravi di quelli provocati dall’epidemia da Covid-19 e che perdureranno anche quando la pandemia sarà terminata. Il drammatico dato è emerso dal consueto aggiornamento annuale dell’Air Quality Life Index da parte degli scienziati dell’università di Chicago.
Nel rapporto gli esperti sottolineano che se si mantenesse la qualità dell’aria, secondo le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’aspettativa di vita per ogni abitante salirebbe di 1,9 anni. Il dato è rimasto invariato negli ultimi due anni, per una sorta di compensazione: ai miglioramenti registratisi in Cina si affiancano, difatti, dai peggioramenti in tal senso di altri Paesi. Quelli con l’aria maggiormente inquinata, stando ai dati dell’AQLI, sarebbero India, Bangladesh, Pakistan e Nepal, dove vive circa un quarto della popolazione mondiale. In queste nazioni gli anni di aspettativa di vita persa sarebbero addirittura cinque per via dei livelli di inquinamento saliti del 44% in più rispetto a due decenni fa. Situazione migliore negli Stati Uniti ed in diverse nazioni europee.
Dal rapporto emerge, infine, che l’inquinamento ridurrebbe le aspettative di vita anche più del fumo di sigaretta (1,8 anni), dell’uso di alcol e droghe (11 mesi), degli incidenti stradali (5 mesi) e dell’Hiv (4 mesi).
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In merito ha rilasciato alcune dichiarazioni, il creatore dell’indice Michael Greenstone: “Sebbene la minaccia del coronavirus è molto grave e merita tutta l’attenzione che sta avendo, affrontare con lo stesso vigore l’inquinamento atmosferico farebbe sì che miliardi di persone nel mondo conducano una vita più sana e più lunga“.
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