Nel 1991 Pietro Maso aveva ucciso a colpi di spranga i genitori per ottenerne l’eredità. Per il suo legale il sussidio dovrebbe essere stato sospeso
La notizia è stata anticipata dall’Ansa ma uscirà nel settimanale Oggi domani giovedì 30 luglio. Secondo il giornale Pietro Maso ha ricevuto nel 2019 il reddito di cittadinanza, il sussidio riservato dallo Stato a chi guadagna meno di 9.360 euro l’anno. La lista in cui compare Maso risale alla fine del 2019 mentre oggi il sussidio potrebbe essere sospeso, in base a quello che ha spiegato il legale Marco De Giorgio: “Se fosse stato concesso il reddito di cittadinanza, stando alla legge, il sussidio dovrebbe essere stato sospeso nei mesi corsi. A causa della gravità del reato, infatti, Maso è interdetto in perpetuo dai pubblici uffici”.
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De Giorgio si limita a sottolineare però che, perché Maso sia perseguito penalmente, si dovrebbe dimostrare la mala fede del suo assistito che, invece, potrebbe non essere stato a conoscenza delle limitazioni alla concessione del reddito.
Reddito di cittadinanza, cosa dice la Legge
Eppure, come spiega Oggi, “gli unici condannati che non possono godere di pensioni, assegni e stipendi a carico dello Stato sono quelli che hanno precedenti penali per reati legati alla criminalità organizzata, al terrorismo o per truffa ai danni dello Stato, e Maso non rientra in nessuna di queste categorie“. Pietro Maso non ha commentato la notizia, ma l’ex moglie spiega che “dopo tanti momenti difficili oggi sta bene e lavora”.
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Aiutato da tre amici, il 17 aprile 1991, Maso uccise entrambi i suoi genitori a Montecchia di Crosara (Vr), Antonio Maso e Mariarosa Tessari per appropriarsi della sua parte di eredità. Venne arrestato il 19 aprile 1991 e poi condannato a trent’anni di carcere, con il riconoscimento della seminfermità mentale al momento del fatto.
Dopo averne trascorsi 22 da detenuto, nel 2013 è stato rimesso in libertà.
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