Amy Winehouse, scomparsa nove anni fa, fu la protagonista indiscussa dei Grammy Awards del 2008 ai quali riuscì a partecipare nonostante l’inferno personale che stava vivendo
I 50esimi Grammy Awards videro Amy Winehouse portarsi a casa ben cinque statuette, comprese quelle per Record dell’Anno con il singolo di successo “Rehab” e Miglior Album Pop per “Black To Black”. Ma alcuni forse ricorderanno la particolarità della sua partecipazione. Amy non potè infatti ricevere i premi di persona, ma assistette all’evento in collegamento da Londra da dove si esibì presso i Riverside Studios.
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La possibilità di volare a Los Angeles le era stata negata dall’ambasciata americana a causa dei suoi problemi con le droghe che le avevano precedentemente impedito di rinnovare il visto che le avrebbe permesso di mettere piede sul suolo americano.
La cantante si era ritrovata al centro della discussione pubblica a causa del suo rapporto con le dipendenze, aggravato dalla situazione del marito Blake Fielder-Civil, finito in carcere per aggressione, e dalla loro tossica relazione. L’incredibile talento della cantante e le perle musicali che ha donato al pubblico sembravano essere passate in secondo piano rispetto alla sua vita privata che purtroppo finì per intralciare anche quella artistica. A seguito delle sue apparizioni sul palco in evidente stato alterato furono cancellate le date del suo tour del 2007.
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Proprio alcune settimane prima della cerimonia dei Grammys, Amy decise che avrebbe iniziato un percorso di riabilitazione in un centro di recupero, proprio per cercare di ripulirsi e avere così la possibilità di volare a LA.
I tentativi messi in atto pero’ non furono abbastanza e la cantante si ritrovò a dover accettare solo virtualmente le prestigiose statuette dinnanzi a pochi privati in collegamento da Londra, dove venne ugualmente celebrata dai presenti. Non sempre gli artisti hanno la possibilità di presenziare a tutti gli eventi, ma l’impossibilità di farlo per cause simili è stata una pillola amara da ingerire. Nonostante il suo inferno personale e le chiacchiere mediatiche, il suo talento e la sua musica furono pero’ tutto ciò sulla quale il pubblico si focalizzò quella sera. Ed era quello che Amy si meritava.
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