L’Italia non è ancora un Paese per tutti, soprattutto per le persone disabili che come Anna vorrebbero trascorrere una giornata al mare
L’estate è fatta per trascorrere intere giornate in località turistiche spensierate, soprattutto il mare e la spiaggia, per godere di un refrigerante tuffo, una nuotata e un libro da leggere sdraiati al sole. Ma quante spiagge del nostro litorale sono davvero accessibili a tutti?
Anna è una di quelle donne che nella vita ne ha passate tante: prima l’errore medico che l’ha costretta in sedia a rotelle – nata prematura dopo 5 mesi e mezzo di gestazione, i medici si sono dimenticati di metterla nell’incubatrice – e poi a soli 30 anni è rimasta vedova dell’uomo che amava. Anna ora vorrebbe andare al mare ma non trova strutture vicino la sua Napoli che siano “handicap friendly” e dopo ogni telefonata in cui chiede informazioni è sempre più esasperata.
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“Ci sono discese e passerelle – spiega Anna – ma quasi nessun stabilimento ha la sedia job, una sedia che ci permette di vivere la spiaggia quasi in modo normale. Noi siamo costretti a fare ogni volta centinaia di chiamate per accertarci che ci siano tutti i servizi per noi, ma purtroppo solo l’1% li ha, e molto spesso anche a distanze grandissime da noi, quindi nella maggior parte dei casi siamo costretti a restare a casa”.
“La cosa più brutta – continua la ragazza – è che molte di queste telefonate si concludono con i gestori degli stabilimenti che, quasi infastiditi, ti riattaccano il telefono dicendo che sono impegnati e non possono lavorare”.
L’Italia è ancora molto indietro al riguardo alla possibilità di garantire servizi adeguati a tutti. Diverse regioni e stabilimenti privati stanno solo da pochissimi anni di cercando di adoperarsi con passerelle, carrozzine da spiaggia e altri tipi di facilitazioni. Ciò nonostante le spiagge attrezzate per i disabili sono ancora troppo poche. Specie se rapportate al numero di persone affette da disabilità. L’Osservatorio Nazionale sulla Salute spiega che i disabili nel nostro Paese sono 4 milioni e 360 mila. Ma per l’ISTAT, che annovera anche molte altre variabili sotto la definizione “disabili”, arrivano addirittura a 13 milioni e 177 mila.
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Prenotare una vacanza per queste persone può diventare un incubo a volte. Nonostante ogni anno il numero degli stabilimenti balneari e le spiagge pubbliche che modificano le proprie strutture in termini di accessibilità siano sempre di più, l’Italia a differenza di altri stati deve ancora fare molto.
Per consultare l’elenco di tutte le spiagge che assicurano un servizio idoneo anche per chi non è in grado di muoversi in autonomia e desidera però godere come tutti di servizi adeguati, rimandiamo al sito DisabiliNews che mette a disposizione l’elenco di tutti gli stabilimenti attrezzati.
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