Un triste primato per l’Italia: il nostro è il paese dell’Unione europea in cui si muore di più per epatite virale secondo i dati del 2017
28 luglio giornata mondiale dedicata alla prevenzione contro l’epatite. L’Eurostat in quest’occasione ha fatto sapere che l’Italia, secondo i dati del 2017, è il Paese con il primato in Ue per numero di morti all’anno. Con i suoi 33 morti di epatite virale ogni milione di abitanti, l’Italia è in testa alla classifica, seguita dalla Lettonia (31) e dall’Austria (19).
Agli antipodi della classifica ci sono invece l’Olanda, con due morti ogni milione di abitanti, la Slovenia con un solo decesso e la Finlandia con 0.4. “In totale – scrive l’Eurostat – nell’Unione europea 5500 decessi sono da attribuire all’epatite virale e mentre gli uomini e le donne sono quasi ugualmente interessati, quelli con più di 65 anni hanno maggiori probabilità di essere colpiti, ne sono quasi due terzi del totale”.
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Sempre l’Eurostat spiega però che per avere un confronto equilibrato tra tutti i Paesi, il numero assoluto dei morti per epatite deve essere calibrato alle dimensioni e alla struttura interna della popolazione.
Il primato italiano rimane anche se osserviamo i dati per singola regione. Con i suoi 53 morti, la Sardegna è la regione con più morti in assoluto, superando anche la media nazionale. Alla Sardegna seguono la Puglia (51 decessi per milione di abitanti), Basilicata e Campania (entrambe con 49 morti), Calabria (42) e Sicilia (40).
L’epatite è un’infiammazione del fegato che provoca dolore e gonfiore di quest’organo: la causa più comune è rappresentata dall’infezione da parte di uno dei sei virus dell’epatite (A, B, C, D, E, G), ma anche dovuta a sostanze tossiche (alcol, farmaci, funghi velenosi come l’Amanita phalloides), malattie autoimmuni e fattori metabolici che hanno in comune la capacità di compromettere più o meno gravemente la capacità di funzionamento del fegato.
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Può essere acuta (della durata di 6 mesi circa per la sua risoluzione) o cronica (oltre i sei mesi) che si trasforma in cirrosi se non curata. Si tratta di una malattia subdola in quanto i sintomi non sono univoci ma possono sfumare in diverse componenti anche nel lungo periodo e quindi difficili da collegare alla malattia.
Questi possono manifestarsi in maniera brusca e violenta (epatite fulminante che porta al trapianto d’organo), sintomi generali di tipo similinfluenzale (febbricola, malessere ecc), sintomi specifici come dolori addominali localizzati o colorazione gialla della cute e delle sclere oculari (ittero).
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