Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, domenica 2 agosto, ha reso noti i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Appena aggiornato lo stato dell’epidemia da coronavirus. Stando ai dati del Ministero della Salute, i casi di contagio sono saliti a 248.070 con un incremento di 239 casi. Di questi sono 12.456 i soggetti attualmente positivi, ossia 1 in meno di ieri. In calo ancora i ricoveri in terapia intensiva (-1) che ad oggi ammontano a 42. Nuova crescita per quanto riguarda le persone guarite: ad oggi sono 200.460 con un incremento di 231 unità. Il bilancio dei decessi si è aggravato con 8 morti nelle ultime 24 ore che portano il totale a 35.154.
Nelle note della tabella sanitaria si legge che la Regione Emilia Romagna ha comunicato ha eliminato 1 caso in quanto duplicato.
Il Ministero della Salute, tramite bollettino, nella giornata di ieri ha comunicato che il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 247.832 . Ancora in aumento i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 12.457. Salivano i ricoveri in terapia intensiva che ieri erano in totale 43. Il numero dei guariti era giunto a 200.229 . Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi che portavano il totale a 35.146.
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Il Dipartimento della Protezione Civile nella giornata di venerdì ha reso noto i numeri sull’epidemia da Covid-19 in Italia. Il numero dei contagi complessivi era salito a 247.537. Di questi 12.422 erano gli attualmente positivi. Il numero dei pazienti in terapia intensiva invece era sceso a 41 mentre quello dei guariti era salito a 199.974. Infine, nel bollettino, si evinceva che i decessi avevano subito un incremento di 9 morti portando il bilancio a 35.141.
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Il viceministro Pierpaolo Sileri ospite al TPI Fest! avrebbe dichiarato: “Il virus c’è ed è ancora in circolazione. Fortunatamente, però, molto poco. Ciò grazie alle misure di prevenzione adottate ed quelle che oggi gli italiani coscienziosamente assumono. Se per emergenza – ha proseguito Sileri– in senso strettamente sanitario, si fa riferimento ad una situazione critica, allora questa non c’è più”. Ed ha aggiunto: “Ci sono zone del Paese con dei focolai che vanno ovviamente sedati, affinché non si inneschi nuovamente un’epidemia in forma aggressiva come accaduto nei primi mesi dell’emergenza“. Parole rassicuranti quelle di Sileri, ma che allo stesso tempo fanno comprendere quanto sia delicato l’attuale frangente.
Non sono mancate nel corso della sua intervista durante il TPI Fest! considerazioni sulla proroga dello stato d’Emrgenza. Una questione che ha diviso sia il Parlamento che l’opinione pubblica. Sileri sul punto ha dichiarato: “Da quando è stato proclamato lo stato d’emergenza ad oggi non è cambiato niente. Semplicemente, con la proroga è consentito lavorare ‘on demand’ quando dovesse risultare necessario, ciò al solo fine di scongiurare una nuova epidemia“.
Proprio sul punto Sileri ha precisato: “Dobbiamo stare molto attenti, ma pensare ad una seconda ondata è difficile“.
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Gli inviti da parte del Governo a prestare attenzione ed a non abbassare la guardia sono costanti. Che il quadro epidemiologico italiano non mostri criticità, non deve tradursi in una rilassatezza che potrebbe portare ad una nuova ondata massiccia di contagi. Rispettare il distanziamento, indossare la mascherina e lavarsi spesso le mani sono regole e moniti che non vanno dimenticati.
A denunciare questa faciloneria, un’infermiera del San Luca a Lucca. Stamani mentre mi infilavo questo scafandro ho pensato a quanti mesi abbiamo scaricato nel water, ho pensato a tutti quegli imbecilli che dicono ‘Il virus è finito’. Non è finito un c….o! Voi andate al mare che io mi diverto a sudare dentro questo coso di plastica”. Queste sarebbero state le parole usate dall’infermiera.
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Il professore Massimo Galli, raggiunto dalla redazione de La Stampa ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’attuale quadro epidemiologico ed a quelle che dovrebbero essere le giuste misure da continuare a porre in essere. Il primario dell’Ospedale Sacco di Milano ha dichiarato in primis che non bisogna abbassare la guardia: “Non siamo nella posizione di ignorare le regole di precauzione. L’Italia, grazie al lockdown, ha una posizione migliore rispetto a molti altri Stati: vantaggio – riferisce a La Stampa- che però può essere vanificato dalla prima distrazione”. Parole spesso ripetute dal professore che ha proseguito parlando del Comitato Tecnico Scientifico: “I miei colleghi sono dei veterani. Sembrano severi, ma spesso sono d’accordo con le loro decisioni”.
Una linea dura, ma che condivide appieno anche quando si parla di trasporto pubblico, in particolare per le norme adottate quando si parla di circolazione sui treni: “Comprendo i turisti che viaggiano scomodi, ma parlando con l’esperienza del mio mestiere sono certo che è meglio attendere ancora prima di eliminare le distanze”.
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