Coronavirus, l’accusa del negazionista Zangrillo: “Basta ricorrere alla paura. I bollettini? Mistificazioni, i contagi non sono malattie”
Non si arresta l’azione dei negazionisti in questa fase attuale in cui il virus circola ancora. Purtroppo il problema nasce e prende forma più corposa quando è un medico a fare determinate affermazioni come al caso del dottor Zangrillo che già in altre occasioni ha affermato che il virus non era più così pericoloso come all’inizio. “Far credere alla gente che “contagio” sia uguale a “malattia”. Questo bollettino quotidiano diffuso dalla Protezione civile è una incredibile mistificazione”. Parole durissime ai danni della protezione civile che mettono in discussione il fatto che un contagiato sia un malato. Il punto è che Zangrillo dovrebbe rispondere su basi scientifiche. Dall’altra parte si è cauti perchè è un virus sconosciuto, lui invece cosa sa in base a qualcosa di scientifico? Certi personaggi rischiano di attentare alla salute pubblica perchè incoraggiano gli irresponsabili a proseguire con la loro riluttanza nel seguire le poche regole in vigore di convivenza con il nemico che esiste.
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Il negazionista insiste
Zangrillo si basa sui ricoverati gravi. Non vede terapie intensive impegnate e quesdto secondo lui è la prova scientifica che il virus ha perso intensità: “Come posso considerare “gravi” i casi dei pochi che in questi giorni sono avviati a normale degenza, spesso asintomatici?”.
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Poi attacca chi lo definisce negazionista: “Se qualcuno prova a definirmi “negazionista” davanti a me io gli urlerei in faccia qualcosa di irriferibile», ha detto, specificando che “Negazionista” è chi nega l’Olocausto, la persecuzione degli ebrei, i crimini di Adolf Hitler”.
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