Il professor Matteo Bassetti ha rilasciato un’intervista durante la quale ha spiegato il motivo delle sue posizioni in merito al Covid-19 ed alla sua scemata pericolosità.
Il professor Matteo Bassetti, primario della clinica di Malattie Infettive presso l’Ospedale San Martino di Genova, è uno dei tanti nomi illustri che hanno preso parte al Convegno organizzato da Vittorio Sgarbi. Proprio quel convegno che ha scatenato una bufera di polemiche ed a seguito del quale il noto tenore Andrea Bocelli è finito nel caos mediatico per alcune sue dichiarazioni.
Bassetti, raggiunto dalla redazione di Libero ha rilasciato un’intervista nella quale spiega le proprie posizioni sul virus.
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Matteo Bassetti a Libero: Covid-19 meno aggressivo
Non è l’unico Matteo Bassetti a sostenere che il Covid-19 non rappresenti più la grande minaccia che era durante il periodo emergenziale. Una posizione, in controtendenza rispetto a quanto sostenuto dal Comitato Tecnico Scientifico, della quale ha voluto sviscerare ogni punto.
Alla redazione Libero, il professor Bassetti, nome illustrissimo della medicina italiana, ha dichiarato che attualmente i ricoverati in terapia intensiva per Covid rappresentano un numero esiguo. Coloro che contraggono il virus adesso, inoltre, non sono soggetti a manifestazioni gravi. Ma quali sono le regioni di questa inversione? Il professor Bassetti ha spiegato che la carica virale sarebbe scesa drasticamente. Per semplificare ha dichiarato che se all’inizio il numero di particelle infettive era cento, oggi è dieci.
Inoltre, e questo non è un aspetto da sottovalutare, il sistema sanitario adesso è in grado di fronteggiare meglio il virus. Sono cresciute tecnica e consapevolezza.
Il professor Bassetti, come il collega Zangrillo, ha voluto poi ribattere all’appellativo affibbiatogli di “negazionista“.
Il suo convincimento, ha proseguito il professore, non è campato in aria ma nasce da un’attenta analisi dei dati. Il vero matto, riferisce a Libero Matteo Bassetti, è chi prosegue nella campagna di terrorismo psicologico. L’Italia, ha voluto ricordare, è il Paese con il quadro epidemiologico più roseo.
Le dichiarazioni più forti Matteo Bassetti le rilascia quando afferma di essere pronto a lasciare l’Italia qualora il suo pensiero, nonché la sua libertà di espressione, saranno minate. Le invettive da lui ricevute, a seguito della partecipazione al Convegno organizzato da Vittorio Sgarbi, sono giunte anche da colleghi.
Il più fervente dei detrattori del Convegno è stato il professor Galli. Di lui Bassetti dice essere un eccellente professionista e spera che la frase proferita secondo cui avrebbero parlato persone non titolate a farlo, fosse riferita ai politici.
Bassetti: “Mi preoccupa una scienza sul Modello Cinese o Nord Coreano”
Matteo Bassetti si sarebbe detto preoccupato di una Scienza stile Cina/Corea del Nord, ovvero dove il pensiero è uno soltanto e non c’è spazio per la libertà di opinione. Il professore parte poi all’attacco e come fatto da un altro collega, si scagli contro chi ritiene non aver competenza in materia, contro chi fino a prima dell’emergenza studiava “zanzare”.
Non sono mancate le critiche anche al Governo che si sarebbe arrogato dei meriti non propri. Per Bassetti l’emergenza l’ha gestita chi giorno dopo giorno era in prima fila nonostante il pericolo. Si parla di tutto il personale sanitario e non solo. Un ruolo chiave lo hanno ricoperto anche le regioni, soprattutto quelle Settentrionali maggiormente colpite dal virus.
Perplessità quelle di Bassetti anche in merito al distanziamento sui mezzi di trasporto pubblici. In particolare riguardanti l’illogicità di un mantenuto distanziamento sui treni, ma non sugli aerei. Il professore si dice certo che determinare scelte debbano essere assunte dalla politica e non dal Comitato tecnico scientifico, a cui invece l’Esecutivo tende sempre a demandare.
La posizione sui colleghi che decideranno di scendere in politica
Matteo Bassetti, alla redazione Libero, ha parlato anche di alcuni colleghi nello specifico di quelli che decideranno di entrare in politica. Tra questi il professor Luigi Lopaco, braccio destro a livello sanitario del Governatore della Puglia Emiliano.
L’opinione del primario di Malattie Infettive all’Ospedale di Genova è una: la cosa importante è che non vengano utilizzati metri di giudizio differenti. Nello specifico non dovrà muoversi un plauso a Lopalco perché si candiderà con il Pd e invece una critica a Zangrillo (anche se è una possibilità da questo esclusa) se scenderà in politica con la destra.
Seconda ondata
Non potevano mancare riferimenti alla ormai tanto temuta seconda ondata di contagi. Per Matteo Bassetti, riferisce Libero, non si verificherà. L’unico timore è che in inverno ai primi sintomi influenzali le persone, temendo il Covid, si riverseranno negli ospedali sovraffollandoli.
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A tal proposito secondo l’infettivologo Matteo Bassetti la soluzione è che il Governo si affidi ad una comunicazione chiara e semplice. In particolare che spieghi quali sono le giuste cose da fare e non creare allarmismi.