Torino, donna vittima di violenza domestica chiama la polizia chiedendo di ordinare una pizza. Gli agenti capiscono subito che qualcosa non va…
È successo a Torino, dove una donna vittima di violenza domestica ha finto di ordinare una pizza per denunciare il compagno violento. L’uomo, rientrato a casa dopo una giornata di lavoro, aveva trovato il televisore non funzionante e si era accanito su di lei e sul figlio, di appena 10 anni. L’episodio, culmine di una lunga serie di violenze perpetrate negli anni, ha spinto la donna a reagire. Approfittando di un momento in cui il compagno era distratto, la giovane torinese ha composto il numero della Polizia di Stato, sostenendo di voler ordinare una pizza e fornendo immediatamente il suo indirizzo. L’operatore che ha risposto alla chiamata ha subito compreso che non poteva trattarsi di un errore ed ha retto il gioco alla donna, mentre nel frattempo si faceva fornire informazioni utili.
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Violenza domestica, come la quarantena ha influito su questo fenomeno
Secondo i dati riportati dai centri anti-violenza D.i.Re, durante il periodo della quarantena si è registrato un aumento del 74% dei contatti da parte delle donne che già una volta si erano rivolti agli sportelli di ascolto. Contemporaneamente, è calato drasticamente il numero di donne rivoltesi agli sportelli per la prima volta. Ciò evidenzia da un lato il vertiginoso aumento di questo fenomeno durante il lockdown e dall’altro la sempre maggior difficoltà a comunicare con l’esterno durante il periodo di convivenza forzata con l’aggressore.
Si ricorda che il Numero Anti Violenza e Stalking è il 1522, gratuito e attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette. È disponibile anche un’App collegata ai Centri Antiviolenza presenti su tutto il territorio.
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