Si apre questa mattina il processo per l’omicidio di Elisa Pomarelli, la ragazza di 28 anni uccisa dall’amico Massimo Sebastiani in provincia di Piacenza nell’agosto del 2019.
Questa mattina inizierà il processo per l’omicidio di Elisa Pomarelli, la ragazza 28enne uccisa a Piacenza lo scorso 25 agosto. Alla sbarra Massimo Sebastiani, l’operaio di Carpaneto che dopo l’arresto ha confessato il delitto agli inquirenti ammettendo le proprie responsabilità. Le accuse nei confronti dell’imputato sono di omicidio volontario e distruzione di cadavere a cui si è aggiunta anche l’aggravante della minorata difesa, in quanto l’uomo avrebbe approfittato delle circostanze e del luogo tali da ostacolare la difesa. Un aggravante, che secondo il legale di Sebastiani, non cambia il peso del quadro accusatorio complessivo dell’imputato.
Leggi anche —> Gemellini uccisi dal padre a Lecco: arrivano i primi risultati dell’autopsia
Omicidio Elisa Pomarelli, si apre il processo: per Sebastiani l’aggravante di minorata difesa
Nella mattinata di oggi, martedì 4 agosto, si apre il processo nei confronti di Massimo Sebastiani, l’uomo accusato di aver ucciso Elisa Pomarelli, il 25 agosto dello scorso anno a Campogrande di Carpaneto, in provincia di Piacenza. Alle accuse di omicidio volontario e distruzione di cadavere, il sostituto procuratore Ornella Chicca, come riporta la redazione de La Libertà, ha aggiunto l’aggravante di minorata difesa per aver approfittato di circostanze di luogo e di persona tali da ostacolare la difesa. Circostanza che per l’avvocato difensore dell’imputato, Mauro Pontini non muterebbe il peso complessivo dell’accusa nei confronti di Sebastiani.
Nei prossimi giorni, a distanza di quasi un anno potrebbero essere celebrati i funerali di Elisa, bloccati dalla burocrazia per via di un documento mancante. Le esequie, riferisce La Libertà, potrebbero svolgersi il prossimo 25 agosto, ad un anno esatto dall’omicidio.
Elisa Pomarelli venne avvistata per l’ultima volta il 25 agosto 2019 in una trattoria insieme a Sebastiani. Denunciata la scomparsa, iniziarono le ricerche che andarono avanti per circa due settimane. La mattina del 7 settembre, l’operaio di Carpaneto venne arrestato in casa dell’ex suocero, dove si era nascosto. Lo stesso Sebastiani, a poche ore dall’arresto confesso l’omicidio, affermando di aver agito dopo che Elisa gli aveva detto di non volerlo più vedere. L’uomo, inoltre, condusse gli inquirenti nel punto dove è stato trovato il cadavere.
Leggi anche —> Giallo Barbara Corvi, clamorosa svolta nelle indagini
A denunciare l’uomo fu proprio Silvio Perazzi, amico ed ex suocero di Sebastiani che venne poi indagato per favoreggiamento.