Donald Trump sarebbe stato querelato dalla rock star Neil Young. Non è la prima volta che si scontra con il mondo della musica per il medesimo motivo
La rock star e leggenda vivente della musica contemporanea Neil Young avrebbe querelato (o sarebbe in procinto di farlo) il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Il motivo della disputa non è una novità per quanto riguardo i ripetuti scontri tra uno degli uomini più potenti del mondo e lo star system. Non appoggiando la mentalità ristretta e la politica conservatrice di Trump, Neil Young lo aveva più volte diffidato dall’utilizzare, durante i suoi comizi, brani che gli appartenevano.
Dopo aver ripetutamente ignorato l’intimazione, si è passati alle vie di fatto. Il musicista fa sapere a mezzo internet che non sono mai state concesse autorizzazioni per adoperare i pezzi dal titolo Rockin’ in the Free World e Devil’s Sidewalk in nessun evento politico. Si richiedono dunque i danni come risarcimento nella misura massima consentita a causa della violazione dei diritti d’autore.
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Donald Trump. Neil Young non è il solo a querelare
L’avvocato di Neil Young, Ivan Saperstein, inoltre dichiara: “Ogni cittadino ha diritto di sostenere il candidato che vuole, non è una mancanza di rispetto nei loro confronti. Tuttavia, non si può consentire che le canzoni del signor Young siano usate in una campagna anti americana, di odio e ignoranza.”
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Stessa querelle ha visto protagonisti altri giganti del rock mondiale, i Rolling Stones. Durante un comizio a Tulsa, in Oklahoma, sono riecheggiate le note della famosissima canzone You can’t always get what you want, tutto senza la loro approvazione. Si uniscono anche loro alla diffida di Neil Young.
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