Il patron del Napoli ha messo già le mani avanti presentando Osimhen: il ds Giuntoli ha avuto altro credito mentre perde la direzione sportiva della primavera
Aurelio De Laurentiis non si muove per certe cifre senza avere delle convinzioni dalla sua parte. Tuttavia, nella lunga intervista alla carta stampata alla quale ha raccontato in gran parte del nuovo attaccante acquistato dal Lille, ha messo, come è solito dire, le mani avanti. Gattuso e Giuntoli hanno convinto il patron a prendere Osimhen. Parole che sanno tanto di pressing, specie sul direttore sportivo. Da quando è arrivato a Napoli, ormai cinque anni fa, il produttore ha dato ampio spazio all’ex dirigente del Carpi, senza farsi condizionare troppo dal club di provenienza e dalla scarna esperienza ad alti livelli. Un credito che, ad oggi, non è stato però, del tutto ripagato. L’elenco di acquisti che per un motivo o per un altro sono stati venduti perchè hanno funzionato poco o non abbastanza, è lungo.
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Cristiano Giuntoli si è potuto fare scudo nei primi tre anni delle scelte di Maurizio Sarri. Il fatto che il tecnico applicasse un gioco particolare e metodico che i titolari avevano imparato a memoria, non dava all’allenatore toscano il coraggio di ruotare abbastanza l’organico. I vari Pavoletti, Rog, Diawara, Ounas, Gabbiadini (che non ha preso però Giuntoli ndr), non trovavano spazio. Il tempo però, e l’arrivo di Ancelotti che accontentava il presidente facendo giocare tutti, ha svelato poi il valore di questi ultimi. Inoltre, a deludere sono stati anche altri elementi come Verdi e in parte Milik per il quale la piazza non sembra strapparsi i capelli se dovesse finire alla Juventus. Giuntoli ha mostrato fino ad ora di avere serie difficoltà ad oggi a sostituire gradualmente il grande organico costruito da Rafa Benitez e che ha permesso al Napoli di stare ad alti livelli in questi ultimi sette anni.
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Del resto, l’esperienza e i contatti dello spagnolo non si potevano commisurare a quella del bravo, ma poco esperto, Giuntoli che ora si aggrappa ad Osimhen mentre il presidente gli strappa la direzione della primavera, affidata ad Aladino Valoti.
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M.P.
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