La seconda tranche di cassa integrazione potrebbe non essere erogata a tutte le aziende: la bozza del nuovo decreto.
Stando a quanto riportato in esclusiva dall’Ansa, il nuovo decreto del Governo del mese di agosto dovrebbe contenere novantuno articoli. Quanto alla cassa integrazione, pare che quest’ultima potrebbe essere esclusa per un determinato tipo d’azienda. Nello specifico si tratterebbe di quelle senza oneri, e quindi impossibilitate a mostrare una diminuzione dei propri introiti.
Sul punto è intervenuta la sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi, la quale si è detta consapevole della criticità e che per tale ragione i parametri da utilizzare dovrebbero essere plurimi.
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Il decreto che a breve dovrebbe essere sottoposto al vaglio della Commissione, dovrebbe vedere misure di emergenza prorogate fino alla fine dell’anno. Al suo interno, secondo quanto anticipato in via esclusiva dall’Ansa sono contenute misure riguardante ogni comparto; dalla scuola al welfare, dalla sanità al fisco.
Da ciò che emerge, ad una prima lettura della bozza, sorgerebbero già non pochi dubbi in merito alla Cassa Integrazione. Nello specifico, parrebbe che escluse dalla misura rimarrebbero quelle aziende non in grado di dimostrare il calo del proprio fatturato pari al 20 percento o in misura superiore.
Sempre secondo la bozza, pare che le aziende intenzionate ad ottenere il secondo pagamento della cassa integrazione per le 9 settimane che vanno dal 13 dello scorso mese al prossimo dicembre, devono dimostrare una circostanza bene specifica. Devono, infatti, dimostrare bilanci alla mano, di aver subito una diminuzione del fatturato nei primi sei mesi di quest’anno confrontandoli con il medesimo periodo del 2019.
Il quotidiano specializzato Il Sole 24 Ore, avrebbe sottolineato come tale circostanza andrebbe a toccare proprio quelle attività che, invece, necessiterebbero di maggior supporto. Quelle, in sostanza, che avrebbero subito in misura superiore ad altri l’effetto delle chiusure.
Tra questi figura sicuramente la moda che avrebbe, causa Covid, rappresentato una perdita in termini di posti di lavoro immane. A parlare della cassa integrazione è intervenuta Francesca Puglisi, sottosegretaria al Lavoro. Quest’ultima si è detta consapevole della criticità rappresentate da tale disposizione.
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La soluzione a suo avviso sarebbe quella di utilizzare quali parametri non solo il calo del fatturato, ma anche dei codici Ateco, individuando tramite questi i settori maggiormente colpiti i bisognosi d’aiuto.
Ciò al fine di non ulteriormente infierire su settori già ai minimi storici.
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M.S.
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