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Razzismo | ‘Non fittiamo a quelli come te’ | la giovane Fatiha racconta

Arrivata in Emilia con tutta la famiglia per assistere il loro fratello ricoverato, Fatiha fa sapere il gravissimo episodio di razzismo che ha dovuto subire.

La giovane Fathia racconta uno spiacevole episodio di razzismo subito Foto dal web

Una ragazza residente in Campania denuncia un brutto episodio di razzismo. Il tutto sarebbe avvenuto ad Imola, in provincia di Bologna, con lei che è una infermiera residente a Caserta. La giovane si chiama Fatiha Sakhri, la sua famiglia è originaria della Tunisia mentre lei è italiana a tutti gli effetti.

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A Tgom24 la ragazza fa sapere che si era messa in contatto con marito e moglie che affittavano una abitazione in Emilia. Proprio ad Imola sorge l’Istituto di Montecatone Ospedale di Riabilitazione, dove il fratello di Fatiha è ricoverato per un incidente avvenuto ad inizio 2020. L’abitazione sarebbe dovuta servire per consentire ai genitori di lei e ad un altro fratello, bambino, di stare accanto al figlio. “Quando ci hanno visto, i proprietari hanno iniziato a respingerci dicendoci che non affittano agli stranieri. E mi hanno accusata di non avere specificato la cosa al telefono. Ero letteralmente scioccata”. E pensare che queste persone si erano dimostrate molto disponibili, telefonicamente. Poi il triste episodio di razzismo, avvenuto subito dopo il viaggio di 8 ore compiuto da Caserta fino alla provincia di Bologna.

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Razzismo, Fathia incredula: “Erano così gentili, poi ci hanno trattati così”

“Quando ci hanno visto parlavano a bassa voce tra di loro e la donna mi ha detto con sarcasmo poco piacevole che non eravamo di Napoli”. Al che Fatiah ha ribattuto dicendo che avere origini straniere non era certo un motivo valido per rimangiare gli accordi presi. Ma i padroni della casa da fittare hanno accampato diverse altre, assurde scuse. “Siete in tanti”. Nemmeno far restare lì la mamma di Fatiah ed il fratellino piccolo è parsa una buona idea a quei signori del posto. “Meno male che siamo venuti qui in auto e non con il treno. Loro poi sapevamo che eravamo ad Imola per importanti questioni di famiglia”.

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Per fortuna la giovane ha trovato un ragazzo siciliano che si è messo subito a disposizione, offrendo una stanza che era disponibile per essere affittata. Ma resta il senso di umiliazione vissuta da questa famiglia.

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