Trapianto di rene fallito: entrambi i fratelli rimangono senza

Ha donato un rene a sua sorella ma l’intervento è fallito. La donna è stata costretta a tornare in dialisi, il fratello a vivere senza un rene inutilmente. Ora la famiglia chiede giustizia.

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Intervento (Getty Images)

É successo a Siena lo scorso 31 luglio. Un trapianto di rene non andato a buon fine ha distrutto le speranze di un’intera famiglia. Fathallal Alboulkhir, 32 anni residente a Frossombone, ha offerto alla sorella Haeat, 36, il proprio rene.

Il gesto d’amore avrebbe permesso alla giovane di avere una vita migliore e di tornare in Marocco per far visita all’anziana madre che non vede da ben 5 anni.

Ma le cose non sono andate come si aspettavano. Svegliatosi dal coma farmacologico, Fathallal ha scoperto che il suo rene non può essere impiantato su sua sorella, e che la donna è costretta a tornare alla dialisi. Haeat, infatti, continua ad essere sotto le cure dei sanitari presso il centro Trapianti del policlinico Le Scotte di Siena, dove è stato tentato l’intervento.

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Fathallal e Haeat fanno parte di una famiglia numerosa ma unita emigrata dal Marocco dieci anni fa e ora residente tra Frossombrone e Fratterosa. Il terzo fratello Naceur, 46 anni, non ha accettato di buon grado il tragico destino della sorella: «La nostra famiglia è distrutta. I medici hanno detto che l’intervento non è andato a buon fine, che c’è stato un problema in sala operatoria, senza dare spiegazioni. Ma noi non ci arrendiamo: non appena avremo in mano la lettera di dimissioni e la cartella clinica faremo denuncia. Questo è un chiaro caso di malasanità e chiediamo giustizia».

La storia

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Intervento (Getty Images)

La condizione di salute di Haeat è grave: negli ultimi tre anni la donna è sopravvissuta solo grazie alla dialisi, a cui si sottopone all’ospedale Santa Croce di Fano. Poi, all’improvviso, una bella speranza: l’equipe medica che l’ha in cura propone il trapianto di rene, l’unica possibilità per Haeat di tornare a una vita dignitosa.

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Dopo una serie di analisi suo fratello, Fathallal, risulta compatibile: senza esitare i giovane marocchino accetta di donare il rene. Ma qualcosa va storto: l’intervento, realizzato lo scorso 31 luglio, non ha il risultato sperato.

Il giorno dopo il terzo fratello Naceur arriva in ospedale e trova sua sorella in preda a un emorragia e suo fratello in come farmacologico. «Solo lunedì sono riuscito a parlare con i medici» racconta il 46enne sotto shock. E continua «Quando mi hanno detto che l’intervento non era riuscito e che mia sorella era condannata alla dialisi, mentre mio fratello deve vivere con un rene solo, mi è crollato il mondo addosso. É una tragedia».

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Tutt’ora non è chiaro il motivo delle complicazioni. In una nota dell’Azienda ospedaliero sanitaria senese si legge : «In merito al caso segnalato si precisa che il paziente è attualmente in cura nel reparto Chirurgia dei Trapianti di rene. L’ospedale eseguirà i necessari approfondimenti per meglio comprendere la vicenda clinica della paziente, ricordando che gli interventi di trapianto sono di per sé gravati da possibili complicanze».

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Fuori dalla sala operatoria (Getty Images)

La dichiarazione non ha placato il dolore della famiglia. Naceur, infatti, ha inscenato una protesta davanti al reparto situato al quinto piano dell’ospedale senese, chiedendo la verità sull’intervento.

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