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Vendemmia italiana 2020, l’export è in calo dopo 30 anni

Iniziata la vendemmia italiana 2020 ma quest’anno si segna un netto calo dell’export pari al -4% a causa del Covid e del lockdown

Vendemmia 2020 (foto Pixabay)

Secondo i primi riscontri nel nostro Paese quest’anno si stima una produzione di vino pari a 45 milioni di ettolitri, con un calo del -4% circa rispetto al 2019. Tale contrazione è legata all’emergenza Covid – oltre ai pesanti dazi americani – la quale non ha provocato solamente un calo produttivo, ma anche una netta riduzione dell’export in generale per il settore agroalimentare.

I dati Istat divulgato dalla Coldiretti spiegano che per il settore vitivinicolo la riduzione dell’export è la prima degli ultimi 30 anni. Tutta colpa del blocco della ristorazione in Italia e nel mondo causato dall’epidemia da Covid-19. Lo scorso anno invece era stato un record nazionale con ben 6,4 miliardi per quanto riguarda le esportazioni del vino italiano nel mondo.

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Basti pensare che in Cina, da cui è partito il primo focolaio, il consumo di vino italiano fra gennaio e maggio 2020 è crollato in valore del -44%. Nel Regno Unito invece causa Brexit le vendite sono diminuite quasi del -12%, in Francia invece -14%. In Germania e Stati Uniti invece accertato solo un leggero calo del – 1%.

Il secondo problema di quest’anno è il calo della manodopera straniera

Vendemmia 2020 (foto Pixabay)

La vendemmia è cominciata in Italia e le prime uve ad essere state raccolte sono state le Chardonnay, vitigno base per la produzione dello spumante. Dopo le uve Pinot e Chardonnay, poi toccherà a settembre e ottobre alle uve rosse Sangiovese, Nebbiolo e Montepulciano. Infine a novembre ci saranno le uve Nerello e di Aglianico.

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La seconda sfida di quest’anno è il problema legato alla manodopera sui campi e nelle aziende: le misure di sicurezza anti Coronavirus hanno bloccato l’afflusso di lavoratori dall’estero, per cui manca manodopera.

Vendemmia 2020 (foto Pixabay)

La Coldiretti nonostante però il calo di vendita all’estero, prevede comunque un’annata medio buona in termini di qualità prodotte, ma tutto dipenderà dai prossimi mesi e dalle condizioni metereologiche legate a grandinate e piogge intense.

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