Il professor Paolo Pelosi ha parlato, in un’intervista alla redazione di Quotidiano.net, dell’epidemia da Covid-19 e della situazione in Italia.
Stando al bollettino dell’epidemia da coronavirus, diramato ieri dal Ministero della Salute, i ricoveri in terapia intensiva sono scesi sotto la soglia dei 50 pazienti. Una situazione ben lontana da quanto visto nei mesi di marzo e aprile quando i ricoveri dei pazienti più gravi ha superato le 3mila unità. In merito ha parlato, nel corso di un’intervista rilasciata al Quotidiano.net, il professor Paolo Pelosi, ordinario di anestesiologia. Il presidente del Collegio italiano dei docenti universitari di area critica ha parlato anche della situazione attuale nel nostro Paese.
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Il presidente del Collegio italiano dei docenti universitari di area critica e ordinario di anestesiologia, Paolo Pelosi, in un’intervista alla redazione di Quotidiano.net, ha parlato dell’epidemia da coronavirus e dell’attuale situazione sanitaria nel nostro Paese. Pelosi ha spigato che il numero giornaliero dei casi è enormemente inferiore a quelli visti nei mesi scorsi e molti di questi sono asintomatici, ossia che non necessitano di un ricovero in ospedale. A scendere vertiginosamente anche i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva degli ospedali italiani e l’incremento giornaliero dei decessi. Secondo il professore, a funzionare sarebbero stati il lockdown, imposto dal Governo, e l’igiene che hanno scendere la carica virale del virus rendendo meno aggressiva l’infezione. “Più dell’80% dei decessi segnalati –spiega Pelosi- si riferisce a persone molto anziane, con una sovrapposizione di più patologie, degenti da due o tre mesi, forse nemmeno più positivi al tampone“. Questi pazienti, spiega il professore, subiscono delle conseguenze di un danno irreversibile ai polmoni, anche se questa infezione colpisce cuore, reni e sistema nervoso centrale.
Il professor Pelosi poi parla di quelle che possono essere le terapie basilari: “Cortisonici, anticoagulanti, supporti respiratori. Andando a ridurre la pressione dell’ossigeno –riporta Quotidiano.net- nelle vie aeree abbiamo ottenuto risultati migliori“. Per quelli che saranno i prossimi mesi, Pelosi spiega che il personale medico si sta attrezzando attraverso un monitoraggio dei ricoveri: “Se si dovesse registrare un aumento dei ricoveri in terapia intensiva, quello sarà il momento agire“.
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L’ordinario di anestesiologia ha concluso l’intervista ricordando l’importanza delle tre norme anti contagio: distanziamento fisico, mascherine a coprire bocca e naso, igiene delle mani e degli ambienti. “Occorre – riporta Quotdiano.net– evitare che passi il messaggio che tutto è superato. Mai abbassare la guardia“.
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