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Interviste

Intervista ai Jalisse: “Non aver paura di chiamarlo amore”

Alessandra Drusian e Fabio Ricci, i Jalisse, si sono raccontati in un’intervista video speciale a Yes Life Magazine

Jalisse (foto di Tony Zecchinelli)

Era il 1990 quando Alessandra Drusian e Fabio Ricci si sono conosciuti in una casa discografica. Nel 1992 si incontrano di nuovo e decidono di lavorare insieme ma è solo nel 1994 che formano il duo che li ha resi noti al grande pubblico con il nome di Jalisse. Partecipano a Sanremo 1995 con il brano ‘Vivo’ nella sezione Giovani, l’anno dopo sono tra i Big in gara alla kermesse canora con ‘Liberami’ e nel 1997 vincono il Festival con la nota ‘Fiumi di parole’. Recentemente è uscito il loro nuovo singolo ‘Non aver paura di chiamarlo amore’ e sono in attesa di ripartire con la loro commedia musicale ‘9 to 5’. Qualche giorno fa Alessandra e Fabio ci hanno concesso un’intervista video in cui hanno parlato del loro percorso artistico e dei progetti futuri.

Partiamo subito dal vostro ultimo singolo “Non aver paura di chiamarlo amore”, nel quale avete realizzato un tuo piccolo sogno Fabio, ossia quello di lavorare con un gruppo metal. Quando e come è nata la collaborazione con i Teodasia?

Ho sempre pensato che la voce di Alessandra ci sarebbe stata benissimo su una sonorità forte, aggressiva, sempre con una base di melodia e un testo con un significato importante. Dopo circa dieci anni di ricerca finalmente abbiamo trovato un gruppo italiano vicino alle nostre ambizioni. Grazie a un’iniziativa che abbiamo lanciato nel Veneto, anche per dare spazio ai giovani che hanno sempre delle idee bellissime. E sono arrivati i Teodasia. Sono bravissimi, hanno suonati per dei grandi e quando li abbiamo fatto sentire il pezzo hanno immediatamente capito. Lo abbiamo registrato in un solo giorno”.

Nel video del nuovo singolo Non avere paura di chiamarlo amore, trasmesso in anteprima il 27 luglio, vi siete avvalsi dell’arte dei Maestri scultori: qual è il significato delle opere di ghiaccio aerografato nel vostro video?

“Bella domanda, brava. È la contrapposizione del calore della musica e del testo della canzone che dice appunto ‘Non aver paura di chiamarlo amore’ con il freddo del ghiaccio. Tra l’altro i maestri scultori del ghiaccio, Nicola Giotti e Damaride Russi, hanno utilizzato per la prima volta questa forma d’arte in cui hanno disegnato e creato le immagini del video”.  

Jalisse e Teodasia

“Non aver paura di chiamarlo amore” è anche il titolo dello spettacolo che avete portato a teatro a Febbraio, che racconta la vostra storia personale e artistica. Qual è il vostro rapporto con il teatro?

Io ho avuto l’occasione di fare la mia prima esperienza teatrale nel 2000 quando insieme a Vladimir Luxuria, Ambra Angiolini, Sabrina Salerno abbiamo portato in scena “Emozioni”. Questo è stato il mio primo innamoramento teatrale. C’era quindi la voglia di tornare su quel palco meraviglioso, portando anche Fabio. Volevamo dimostrare che siamo le stesse persone, nella vita e sul palcoscenico. Così abbiamo voluto raccontare questi nostri anni passati insieme, sia lavorativamente che nell’intimità, in una serie di aneddoti che fanno da contorno insieme alla musica. La cosa meravigliosa è che lo spettacolo non è mai lo stesso. Io e Fabio ci comprendiamo con uno sguardo, una parola, da riuscire a cambiare l’ordine o le scene rendendolo così diverso ogni sera”.

Dentro questo spettacolo”, aggiunge Fabio, “ci sono tutte le tappe. Perché ci ricordano per ‘Fiumi di Parole’ ma noi come produttori indipendenti e come artisti abbiamo realizzato tantissimi progetti. Anche con Rita Levi Montalcini, con la fondazione di Mike Bongiorno, ci sono tante tappe che meritano di essere ricordate”.

Com’è lavorare con il compagno o la compagna di una vita?

“Per noi è stata una cosa naturale – ammette Alessandra -. Devi stare dietro a Fabio, che è un’artista a 360 gradi e ho imparato a farlo. Mentre io sono metodica e devo sempre avere un canovaccio. Per Fabio, C’è il collante romano (io sono romano) e c’è la mattonella veneta (Alessandra è della provincia di Treviso -ndr-)”.

Per chiudere la parentesi teatro, siete in pausa con il musical “9 to 5” interrotto prima del suo debutto a causa della situazione che stiamo vivendo. Cosa ci potete dire di quest’esperienza?

Ti posso dire che Fabio si sta impegnando tanto, il suo è il personaggio principale insieme a tre segretarie che lui sfrutta in tutti i modi. Io sono la sua segretaria personale ma che non viene minimamente considerata. Ci siamo divertiti tantissimo nelle quattro settimane di prove e per me vedere Fabio cantare, ballare e recitare per la prima volta è stato fantastico”. “Mi hanno massacrato!”, scherza il cantante che poi spiega il personaggio che si è trovato a dover interpretare. “Il musical è degli anni ’70, quando l’uomo era maschilista. Negli uffici doveva comandare, pensava solo a sesso e soldi. All’inizio ero scioccato perché non mi ci rispecchiavo assolutamente. Poi me ne sono innamorato perché ho capito l’importanza del messaggio di questo musical. Perché purtroppo ancora oggi esistono questi individui, ma voi donne avete avuto un riscatto. Io amo le donne che si fanno rispettare per la loro intelligenza e usando la loro bellezza come ultima dote. Della serie “io sono altro””.

Jalisse

Vorrei fare un tuffo nel passato: ho scoperto una vostra canzone, ‘Un giorno a Napoli’

Alessandra prende la parola: “Era il 2001, stavo facendo il musical Emozioni e ho incastrato anche il Festival di Napoli, dove ho cantato in coppia con Ciro Ricci (Ciro Rigione) in napoletano”.  

In questa canzone Alessandra canti “sto pruvann o piacere e campà” “sto provando il piacere di vivere”… Ti sei innamorata di Napoli?

“Io adoro tutta l’Italia, Napoli è la città più pittoresca e creativa che ci sia in cui c’è il potere di reinventare tutto”.

Negli ultimi anni avete partecipato prima come coppia al programma “Ora o mai più” e poi tu Alessandra a “Tale e Quale Show”. Ci sono progetti televisivi all’orizzonte? Individuali o di coppia?

No, per il momento televisivamente non c’è nulla di importante da raccontare anche perché stiamo cercando di capire cosa succederà da Settembre in poi. Ci stiamo focalizzando sull’album, per capire quando farlo uscire. Poi ci dedicheremo ad altri progetti. Purtroppo non si riesce più a pianificare, tutto quello che avevamo programmato è andato perso. Navighiamo a vista, giorno per giorno”.

A proposito dell’album di prossima uscita: possiamo avere qualche anticipazione in merito?

“Abbiamo scelto di scrivere, cantare e produrlo senza l’ausilio di altri musicisti. Abbiamo fatto una cosa molto casalinga. Siamo rimasti rinchiusi per mesi, abbiamo vissuto la nostra musica e abbiamo fatto anche delle dirette. Il singolo con i Teodosia è stato un esperimento mentre il disco è proprio nostro”.

Se poteste scegliere un brano del vostro repertorio musicale che non vi stanchereste mai di cantante?

Alessandra non ha dubbi “Per me è ‘Vivo’. La ritengo una delle canzoni più belle scritte da Fabio, tanto bella che quando la scrisse gli dissi ‘Fa talmente schifo che secondo me andiamo a Sanremo”. È un bel racconto, quello di una coppia che sfida qualsiasi cosa e poi alla fine di ritrova e vive questo grande amore. Direi che un po’ ci rappresenta, dai”.

Fabio sceglie invece “Liberami”. “Tutte le case discografiche mi chiudevano le porte in faccia. Poi Sergio Bardotti mi fece conoscere Alessandra e mi disse ‘Fabio, le canzoni che scrivi sono belle, ma non per te. Scrivi ma falle cantare a lei”. Poi in realtà lei non ci ha fatto niente e siamo finiti a cantarla insieme a Sanremo nella categoria delle Nuove Proposte”.

Qual è il sogno più grande dei Jalisse?

Alessandra è sicura “Duettare con Annie Lennox, anche solo una nota. Sarebbe uno dei miei grandi sogni”. 

Fabio è molto romantico “Il mio sogno è realizzare il suo. Ho tentato un approccio con Annie Lennox al telefono quando è stata a Roma ma era troppo piena di impegni. È un bellissimo sogno che prima o poi Alessandra realizzerà”.

 

INTERVISTA INTEGRALE AI JALISSE

Federica Massari e Federica Di Marco 

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