È giallo sulla famiglia che ha prestato soccorso a Viviana Parisi lo scorso 3 agosto. Sarebbero mamma, padre e due ragazzi: “Spero si facciano vivi”
La morte di Viviana Parisi resta ancora nell’ombra e non ci sono notizie del piccolo Gioele, il figlio di quattro anni che era con lei al momento dell’incidente. Il corpo della dj è stato ritrovato sabato scorso sotto un traliccio Enel ma del piccolo ancora nulla. Le ricerche continuano e proprio questo pomeriggio è stato fatto un nuovo sopralluogo nella zona dove è stato ritrovato il corpo della donna.
Mentre però si cerca di capire se si tratta di omicidio, suicidio o incidente spuntano fuori dei testimoni, che secondo il procuratore di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, sarebbero chiavi nella vicenda. Secondo quanto raccontato, lo scorso 3 agosto, il giorno in cui Viviana ha fatto l’incidente per poi scomparire nei boschi di Caronia, in provincia di Messina, insieme al suo figlioletto Gioele, una famiglia si sarebbe fermata a soccorrerla.
Al momento però la Procura non riesce ad individuare i soggetti che hanno prestato soccorso alla 43enne. La loro testimonianza potrebbe essere fondamentale.
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Sarebbe una famiglia quella che si è fermata a prestare soccorso a Viviana Parisi lo scorso 3 agosto dopo che la sua auto si era fermata per via di un piccolo incidente. Padre, madre e due figli adolescenti a bordo di una “berlina grigia metallizzata” o comunque “di colore chiaro”.
È solo questo per il momento l’identikit che la Procura è riuscita a risalire rispetto ai testimoni chiave della vicenda. Proprio perché di loro non si sa altro il procuratore Angelo Vittorio Cavallo, parlando con i giornalisti davanti al tribunale, ha mandato loro un appello affinché si facciano vivi.
“Il padre era quasi calvo, abbronzato e indossava una maglietta arancione – ha spiegato Cavallo – La donna ha sui 45 anni, indossava un vestito blu”. Queste le poche parole usate per descrivere quella famiglia che ha fatto “un’opera meritoria” e che spera si “facciano vivi adesso”.
Secondo le indagini, chiarisce il procuratore, non solo si sono fermati sul luogo dell’incidente ma hanno iniziato anche le ricerche della mamma e del figlio “scavalcando il guardrail”.
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Ecco perché chiede loro di proseguire l’opera meritoria che hanno iniziato e “ci dicano quello che hanno visto” chiede ancora una volta. Secondo le prime ricerche la famiglia in questione sarebbe del Nord Italia e presente in Sicilia per le vacanze.
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