A dichiararsi al Corriere della Sera è la stessa indagata, madre della bambina, la manager russa Aleksandra Dubrova. La donna respinge tutte le accuse che le sono state fatte e racconta la sua versione. Nella sua ricostruzione il suo arrivo in Sardegna non era per prendere la figlia ma soltanto di vederla dopo settimane di lontananza e di contatti limitati a qualche telefonata. Ma le cose sarebbero precipitate. La Dubrova si sarebbe presentata al residence vicino a casa dei nonni dove la bambina andava in piscina. “L’ho vista da lontano. Lei ha gridato di gioia mamma – spiega – e le sono andata incontro. – afferma – Il padre era vicino, si è precipitato e mi ha messo le mani al collo”. Secondo il suo racconto, la manager sarebbe caduta battendo la testa e perdendo anche i sensi. Riavutasi dopo qualche minuto, senza che nessuno l’avesse aiutata, e approfittando del fatto che il padre della bimba non c’era più, ha preso la bambina ed è scappata.
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Il racconto del padre
Il compagno e padre della bambina riporta invece un’altra versione. Afferma che sarebbe stato bloccato da un bodyguard mentre lei scappava insieme a sua figlia. Gli avvocati del padre contestano le dichiarazioni della donna e il fatto che da giorni impedisce sia al padre che ai nonni di parlare con la bambina. “Sarà Sassari a decidere – dicono – non Montecarlo. Portando via la bambina ha agito contro la legge”.
Spetta ora agli agenti di polizia chiarire il caso, ci sono ancora troppe cose da chiarire. La situazione è molto delicata e servirà l’aiuto di testimoni che hanno visto o sentito qualcosa.
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