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Covid 19

Coronavirus in Italia: non ci sarà nessun lockdown ma attenzione ai dati

I numeri dei nuovi contagiati in Italia aumentano ma non quello dei ricoverati in terapia intensiva. Qual è oggi l’andamento sanitario e governativo del Paese?

Covid Italia (foto dal web)

L’emergenza Covid in Italia continua ancora a creare scompiglio e aizzare battibecchi tra i vari schieramenti politici e le fazioni sanitarie che cercano invano di trovare la soluzione migliore per risolvere il problema che è ancora sotto troppi punti di vista un’incognita per molti.

La curva dei contagi si sta alzando giorno dopo giorno – il bollettino di oggi si è attestato sui 845 nuovi casi positivi – ma si tratta di contagi, non di malati come è giusto precisare. I malati in ospedale in terapia intensiva sono in lieve crescita (+68), ma per fortuna il sistema sanitario ora è ben preparato ai numeri attuali e contenuti in futuro.

LEGGI QUI -> Coronavirus, il bollettino del 20 agosto: i dati dell’epidemia

I numeri dei positivi sono quadruplicati da luglio. Il mese scorso si viaggiava con una media di 150-300 positivi al giorno e con un numero di tamponi che andava dai 30000 ai 40000 quotidiani, nel week end anche meno e i numeri si abbassavano notevolmente. Da agosto le cose sono cambiate. Con i primi focolai in arrivo dall’estero (non barconi, ma figli di papà in giro per Balcani, Malta  e Spagna) sono anche aumentati i tamponi e di conseguenza il numero di soggetti positivi.

Graficvo Contagi CoronaVirus in Europa (dal web)

Ieri i tamponi effettuati sono stati 65000 circa con 642 contagi, oggi siamo a 77500 tamponi con 845 pazienti positivi effettivi, con l’indice di trasmissione nazionale (Rt)  pari a 0.83 (0.67 – 1.06). Diversamente in post lockdown il 5 di maggio (Fase 2) si viaggiava con 55000 tamponi e 1070 contagi, con un indice del 2% circa.

Cosa è cambiato da marzo scorso sia in Italia che in Europa? Sicuramente maggiori controlli, si tracciano focolai con maggiore celerità e cercano di spegnerli fino a quando reggono, poi se non succederà sicuramente si passerà a lockdown locali. LEGGI QUI Riapertura Scuole , il Governo chiarisce su eventuali chiusure

Responsabilizzazione da parte di tutti, fino all’uscita del vaccino anti Covid

Covid (foto dal web)

L’altra cosa che è cambiata è che prima, quando non si conosceva il virus e la sua circolazione si sono ammalate le fasce più deboli, sopra i 70 anni con il conseguente aumento dei morti e il sovraffollamento delle terapie intensive (il 3 giugno, inizio Fase 3, c’erano 353 persone in terapia intensiva e più di 5742 ricoverati con sintomi, oggi la situazione è come abbiamo detto di 68 sotto osservazione in terapia intensiva e 883 ricoverati con sintomi).

L’altro fondamentale dato da analizzare è che la media dei nuovi positivi è 30 anni, il 95% asintomatici ma potenziali bombe questo autunno per i loro cari.

Purtroppo i buoi sono scappati un’altra volta dalla stalla e dopo lo straordinario lavoro fatto da questo Governo qualche errore c’è stato. Le discoteche non andavano riaperte e le vacanze all’estero andavano vietate visto che non si sanno comportare in Italia, figuriamoci in Europa.

Non bisogna però ripiombare nell’ansia da periodo buio vissuto durante il lockdown in cui si inneggiava al lievito e alle canzoni dai balconi. In Francia oggi 4500 contagi e 16 morti, in Spagna 3700 con 19 morti. E non chiudono. E non chiuderanno.

Un appunto alla già caotica situazione italiana: oggi solo assembramenti in Toscana con l’arrivo del capogruppo della Lega Matteo Salvini, tutti senza mascherina, folle deliranti. Il Premier Giuseppe Conte ha già detto in più occasioni che il pericolo di un nuovo lockdown con la chiusura coercitiva di tutti in casa non dovrebbe più riaccadere, ma se disgraziatamente ciò si concretizzasse nuovamente forse questa volta avremmo un capo espiatorio con cui prendercela. LEGGI QUI—-> Giuseppe Conte svela le nuove riaperture, ma c’è una brutta novità

Giuseppe Conte (GettyImages)

Serve comportarsi responsabilmente, utilizzare la mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto nel caso la situazione sia pericolosa e troppo affollata, lavaggio frequente delle mani, distanziamento e mantenersi lontani da assembramenti. Senza depressione però, cercando di conviverci con il virus, perché questo dovemmo fare, fino al vaccino.

Michele D’Agostino e Arianna Babetto

 

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