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Covid 19

Veneto: parla Zaia su nuovi contagi e necessità di tamponi

Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, ha aggiornato i dati della regione: nuovi positivi provenienti dalla Croazia ed età media in ribasso

(Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Il Presidente del Veneto Zaia ha dichiarato in diretta i nuovi dati sulla situazione attuale e le misure adottate e da adottare per fermare il virus. Preoccupano i numeri dei contagi provenienti dalla Croazia, sono 35 solo a Treviso; la situazione è tale che le persone isolate sono addirittura raddoppiate rispetto a maggio: da 3870 si è passati infatti a 6565.

E mentre il numero dei positivi complessivo è arrivato a 1789, si richiama l’attenzione anche sui francesi: nella città di Adge si è sviluppato un focolaio e occorre porre attenzione a quanti rientreranno da lì.

Zaia parla anche delle misure di prevenzione fra le iniziative adottate; in particolare, i test rapidi distribuiti dai medici di base che potrebbero avere un’efficacia non da poco per contrastare il virus. Un riferimento poi anche all’uso mascherine che, a suo avviso, dovrebbe essere anticipato rispetto alle 18.

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Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, sottolinea la necessità dei tamponi.

(Photo by Justin Sullivan/Getty Images)

Si ribadisce l’importanza di effettuare i tamponi al fine di scovare i positivi. Così, specie per i rientri e per chi parte verso l’estero, vi è l’obbligo di comunicare gli spostamenti all’Usll entro le ventiquattro ore successive e quello di eseguire i tamponi. Test rapidi, inoltre, saranno appositamente predisposti negli aeroporti e nei porti.

Le zone interessate sono soprattutto la Croazia, la Spagna, la Grecia e Malta e, in generale, i Paesi con l’obbligo di quarantena. L’obbligatorietà ad eseguire i tamponi, pena la sanzione, riguarda gli operatori sanitari, le badanti, gli operatori agricoli stagionali, i lavoratori con trasferte all’estero, i cittadini provenienti da Romania e Bulgaria.

(Getty Images)

Si ribadiscono le regole da adottare per la riapertura scolastica, fra cui l’obbligo di mascherina dai 6 anni in su, l’obbligo di misurazione della temperatura; infine, si annuncia il possibile arrivo di un test di autodiagnosi sulla saliva, i cui primi risultati da Treviso forniscono dati incoraggianti.

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