Tanti i nodi da sciogliere ancora sulla riapertura della scuola e in attesa dell’arrivo dei banchi da parte del governo c’è chi sceglie l’autonomia
Mancano davvero pochi giorni all’inizio del nuovo anno scolastico. Tutto nuovo, quest’anno, pregno di strane e diverse emozioni per alunni e personale scolastico che si ritroveranno dopo tantissimi mesi di nuovo insieme. Ma non tutto è semplice. Non solo perché ritorna un po’ la paura per la salita dei contagi ma anche perché, secondo i presidi le linee guida dettate dal governo non facilitano le cose.
L’ennesima denuncia parte dal liceo scientifico Piero Bottoni di Milano, che tramite la sua preside Giovanna Mazzatesta denuncia ai microfoni di NewsMediaset le incertezze del caso. “Le linee guida sono molto confuse – chiosa la preside – i nostri alunni sono 750 e il mio sogno è quello di farli rientrare tutti in presenza”.
Come fare dunque? Organizzarsi di conseguenza e da soli sopperendo alle falle del governo. È così che il liceo ha acquisto autonomamente i banchi “con le poche risorse che avevamo” dice Mezzatesta per banchi monoposto ed “una spesa che varia dai 35 agli 80 euro” cadauno.
LEGGI ANCHE -> Contagi in Sardegna, sbotta il governatore: “Vi dico come stanno le cose”
Riapertura delle scuole, ancora troppi dubbi sulle linee guida
Troppe ancora gli aspetti da definire a meno di un mese dalla ripresa delle lezioni e la messa in sicurezza non è facile. Questo il vero problema per Mazzatesta che torna ancora all’attacco e dice: “In una nota del Ministero della salute si diceva che si sarebbe fatto in un modo, poi abbiamo scoperto che in Lombardia si farà in un altro modo”.
Il liceo Piero Bottoni di Milano non è il solo che ha scelto la strada dell’autonomia. Molti altri sono gli istituti che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e fare da sé. Molti banchi arriveranno anche a fine ottobre e aspettare è impossibile.
Ma i nodi da sciogliere prima del 14 settembre sono diversi. “Non è chiaro come procedere” in caso di un bimbo o un ragazzo positivo denuncia ancora la preside.
LEGGI ANCHE -> Campania, De Luca: “Oggi 68 contagi, pronti a chiedere la chiusura”
E a questo si aggiunge anche il quesito delle sostituzioni dei docenti: “C’è una norma vecchia di anni per cui non si può chiamare il supplente se non dopo 15 giorni di assenza del titolare” conclude.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici anche su sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter