Ritrovate le lettere d’amore che due soldati gay si scambiarono durante la Seconda Guerra Mondiale
Era la Seconda Guerra Mondiale, il mondo si odiava tra le bombe e la violenza mentre Gilbert Bradley si innamorava. Si scambiò centinaia di lettere con il ragazzo di cui era innamorato, firmandosi “G”. Dopo 70 anni soltanto abbiamo scoperto che “G” stava per Gordon e che Gilbert scriveva quelle parole d’amore ad un altro uomo.
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Sono state ritrovate lettere d’amore di due soldati gay: “Non sarebbe stupendo se le nostre lettere potessero essere pubblicate in futuro?”
Erano due soldati gay in un’epoca in cui l’omosessualità era illegale: nell’esercito chi veniva scoperto con un altro uomo veniva giustiziato immediatamente. Le lettere d’amore tra Gilbert e Gordon sono un vero e proprio pezzo di storia, più unico che raro. Le loro parole sono una finestra sul mondo in cui gli omosessuali erano costretti a vivere durante gli anni della guerra.
“Mio caro, – recita una lettera datata il 24 gennaio 1939 – rimango tutta la notte steso a letto, sveglio, aspettando il postino della prima mattina, e quando non mi porta nulla da te io semplicemente esisto, una massa di nervi… tutto il mio amore, per sempre, G“.
Gilbert Bradley non aveva alcuna intenzione di arruolarsi e aveva provato a fingere un’epilessia per evitarlo. Quando venne stanziato a Oswestry, Shropshire, si innamorò di Gordon Bowsher. Si erano già incontrati in vacanza l’anno precedente, ma l’amore è sbocciato soltanto durante quella drammatica esperienza.
“Mio piccolo – recita una lettera risalente a febbraio 1940 – non c’è nulla che desidererei di più, nella vita, che averti qua con me sempre… Non posso immaginare quale sarebbe la reazione di tua madre e di tuo padre… il resto del mondo non concepisce il nostro amore, non sanno che è amore…”
Le lettere vennero poi scoperte nel 2008, dopo la morte del signor Bradley, a casa sua. Sono state acquistate dal museo di Oswestry, che sta lavorando ad un libro per pubblicarle. Una delle tante lettere, contiene delle parole toccanti e che, in qualche modo, autorizzano la stesura di questo libro:
“Non sarebbe stupendo se le nostre lettere potessero essere pubblicate in futuro, in un’epoca più illuminata? Allora tutto il mondo potrà vedere quanto ci amiamo“.
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