Il ministro Speranza: le scuole riapriranno perché l’istruzione è necessaria

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, torna sul tema istruzione ribadendo la necessità della riapertura delle scuole

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Il ministro Speranza si pronuncia sulla necessità della riapertura delle scuole fissata al prossimo 14 settembre. Pur riconoscendone la potenziale pericolosità e definendo la scuola come vero e proprio “banco di prova“, sottolinea la necessità di riaprire la scuola che, a differenza delle discoteche, è ciò cui non si può “rinunciare”.

Il ministro riflette sui dati sostenendo che, il contagio zero ad agosto, si sarebbe potuto ottenere solo con il lockdown e il blocco alle frontiere. Misure restrittive che, sebbene siano servite a bloccare la curva dei contagi, hanno suscitato ben ampie polemiche dal punto di vista della produzione e della situazione lavorativa nel Paese.

L’atteggiamento più giusto da adottare nella situazione attuale resta, quindi, quello di indossare la mascherina, tenersi distanti dagli altri evitando gli assembramenti e lavarsi frequentemente le mani.

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Il ministro Speranza sulla riapertura delle scuole: all’istruzione non si può “rinunciare”

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Le scuole, secondo il ministro Speranza, dovranno riaprire, anche se molti temono una nuova ondata di contagi che imponga la necessità di chiusura della scuola o, nelle previsioni più buie, di un nuovo lockdown.

Sulle misure di restrizione imposte ad esempio alle discoteche, con le nuove chiusure e l’obbligatorietà, specie in alcune fasce orarie, della mascherina, il ministro ne afferma la differenza rispetto alle scuole sostenendo che “alla discoteca si può rinunciare. All’istruzione no”.

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Le scuole, quindi, riapriranno il prossimo 14 settembre con tutte le precauzioni necessarie al caso: distanziamento, mascherine, igiene cui si aggiungono anche i nuovi test, su base volontaria, messi a disposizione per il personale scolastico. In caso di contagi, il ministro ribadisce che si dovrà agire direttamente su questi ultimi e non sull’intero edificio scolastico.

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