Il fondo Sure, nato per sostenere il lavoro durante il lockdown, interesserà 15 Paesi per un totale di 81,4 miliardi di euro, all’Italia ne spettano 27,4
L’Italia riceverà dall’Ue 27,4 miliardi di euro di prestiti grazie al programma Sure, si tratta di fondi che verranno usati per affrontare improvvisi aumenti della spesa pubblica e per preservare l’occupazione.
Attualmente l’uscita dalla crisi economica post Covid è ancora lontana, ma Bruxelles sta rispondendo alle richieste di aiuto dei Paesi membri. Sotto i riflettori il fondo Sure, nato per sostenere il lavoro durante la crisi economica da Coronavirus, uno strumento che costituisce la risposta più concreta possibile alla crisi del lavoro che ha subito una brusca battuta d’arresto in questi mesi. Si tratta infatti di una delle tre reti di sicurezza concordate dal Consiglio europeo per proteggere i lavoratori, le imprese e i Paesi.
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La Commissione europea ha presentato la proposta al Consiglio Ue per l’attivazione di un sostegno finanziario da 81,4 miliardi di euro per 15 Paesi, tra cui l’Italia. L’aspetto innovativo è che una volta che la proposta sarà accolta, gli aiuti saranno stanziati sotto forma di prestiti con interessi agevolati.
Come già detto per l’Italia previsti 27,4 miliardi di euro, la quota più alta. Tra i 15 Stati membri con la quota più alta troviamo la Spagna (21,3 miliardi) e il Belgio (7,8 miliardi). Il Portogallo e l’Ungheria hanno già presentato richieste formali che sono attualmente in fase di valutazione.
Critiche e favoritismi dal mondo politico italiano al Sure
Bene la proposta di @EU_Commission di assegnare all’Italia 27,4 mld del fondo #SURE per il pagamento della CIG. Ora l’Italia chieda di utilizzare i 37/38 mld del #Mes per migliorare la sanità #anticovid anche nelle scuole e nei trasporti.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) August 24, 2020
Al momento, ha spiegato la portavoce per l’Economia Marta Wieczorek, “perché i fondi vengano effettivamente erogati occorre che prima venga finalizzato il sistema delle garanzie, vale a dire le somme che gli Stati membri devono stanziare per consentire alla Commissione di raccogliere capitali sul mercato, emettendo bond. In questo momento le garanzie sono state fornite dalla vasta maggioranza degli Stati membri, ma non da tutti”, ha spiegato la portavoce. Quindi, la Commissione potrà rendere effettivo il programma Sure solo “una volta che tutti gli Stati membri avranno sottoscritto i rispettivi accordi bilaterali di garanzia con la Commissione. Ci aspettiamo che questo processo venga completato molto presto”.
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Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, in un tweet oggi ha affermato ottimista: “Bene la proposta della Commissione europea di assegnare all’Italia 27,4 miliardi del fondo Sure per il pagamento della cassa integrazione. Ora l’Italia chieda di utilizzare i 37/38 miliardi del Mes per migliorare la sanità anti Covid anche nelle scuole e nei trasporti”.
In disaccordo Mariastella Gelmini: “Il fatto che le risorse europee del fondo Sure per la disoccupazione siano disponibili per l’Italia è ovviamente un’ottima cosa. Tuttavia l’entusiasmo degli esponenti della maggioranza per il fatto che all’Italia tocchi la quota più grande del fondo mi pare piuttosto fuori luogo. Significa semplicemente che – grazie anche alla disastrosa politica economica del governo – siamo fra i Paesi che pagherà un prezzo più alto alla disoccupazione. Quando è finita la festa per l’arrivo dei fondi per la disoccupazione, il governo potrebbe far sapere all’Italia quando deciderà invece su quelli del Mes per la sanità?“.
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