Il direttore scientifico dell’Ospedale Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito ha parlato della situazione dell’epidemia da Covid-19 e del vaccino al programma Agorà Estate.
Negli ultimi giorni in Italia si è registrato un aumento di contagi da coronavirus, dopo il significativo calo delle scorse settimane. A livello globale, però, secondo quanto riferito dall’Oms la circolazione del virus sarebbe diminuita, circostanza su cui non è d’accordo Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Ospedale Spallanzani di Roma. Ippolito, ospite questa mattina del programma Agorà Estate ha affermato che non sarà facile liberarsi del Covid-19 nei prossimi mesi. Il direttore si è anche soffermato sul vaccino italiano contro il virus, la cui sperimentazione è stata avviata proprio allo Spallanzani.
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“Ci vorranno due mesi per avere le prime informazioni e sei mesi per arrivare a regime, prima di allora ogni dichiarazione è assolutamente inutile. Bisogna studiare per avere dei risultati“. Queste le parole del direttore scientifico dell’Ospedale Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito, ospite stamane del programma Rai Agorà Estate, in merito al vaccino italiano prodotto da ReiThera contro il Covid-19, la cui sperimentazione sull’uomo è partita ieri proprio allo Spallanzani. Ippolito ha poi proseguito affermando che si sarebbe potuti arrivare anche due mesi prima alla sperimentazione, ma non si sarebbero rispettati i controlli che l’Italia impone.
Le prime risposte, dunque, spiega il direttore dell’ospedale romano, arriveranno nella prossima primavera. “Avremo, come negli altri casi ad esempio l’influenza– afferma Ippolito- più vaccini con modalità di produzione e tecnologie diverse. Non è che il primo gallo che canta ha fatto l’uovo, ci vuole pazienza e studiare“.
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In merito alle parole dell’Oms degli scorsi giorni che ha sostenuto come l’epidemia a livello globale abbia subito un rallentamento, Ippolito ha spiegato: “L’Organizzazione Mondiale della Sanità sembra uno dei tanti grilli parlanti che ogni giorno deve occupare più spazio e dare notizie. È evidente che non ci libereremo presto di questa epidemia, ma se ogni giorno diciamo che sta aumentando un po’ o rallentando un po’ creiamo un senso di sconcerto“. Il direttore dello Spallanzani ha concluso spiegando che il virus non se n’è mai andato e continua a circolare nel mondo, basti pensare che in alcune nazioni il livello di aggressività ed il numero di morti è ancora rilevante.
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