Nuove proteste negli USA dopo lo scoppio del caso Jacob Blake, l’afroamericano crivellato di colpi dalla polizia. Terza notte di scontri, due i morti.
Proseguono le proteste negli USA, dove la situazione si fa sempre più tesa. Dopo l’ondata di scontri generata dall’uccisione di George Floyd lo scorso 25 maggio, un altro gesto di estrema violenza compiuto dalla polizia ha scosso il paese. Vittima Jacob Blake, un afroamericano, che stava risalendo nella sua auto dopo aver cercato di sedare una lite tra due donne. Il 29enne è stato raggiunto da otto colpi alla schiena sparati da un agente di polizia. Le sue condizioni sono gravi, ma stabili. Blake è al momento paralizzato ed i medici temono che la condizione sia permanente. Nel frattempo il movimento di protesta, che negli ultimi mesi ha cercato di mantenere alta l’attenzione sugli atti disumani compiuti ai danni degli afroamericani, è sceso nuovamente in piazza.
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USA, ancora violenza: due i morti durante le proteste
Terza giornata di proteste a Kenosha, la città del Wisconsin che è stata protagonista della sparatoria ai danni di Jacob Blake. Due le vittime, ma ancora da chiarire le circostanze che hanno condotto alla loro morte. In un video girato con un telefonino si vede la figura di “un giovane uomo bianco” che spara alcuni colpi e i corpi delle vittime che cadono a terra. Proprio questo video ha portato all’arresto di Kyle Rittenhouse, un 17enne residente a 15 km da Kenosha. Il ragazzo è accusato di aver ucciso a sangue freddo i due uomini con un’arma semi-automatica.
Nel frattempo anche la stella del basket Lebron James si è espresso riguardo alla violenza sempre più evidente nei confronti degli afroamericani. “Trump si scaglia contro quelli che considera solo dei vandali -si legge inoltre sui social– ma intanto troppi assassini sono ancora a piede libero e ben protetti dalle loro uniformi”.
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