Covid19.+Crisi+lavorativa+a+Milano+e+provincia.+60mila+posti+in+meno
yeslifeit
/2020/08/28/covid19-crisi-lavorativa-a-milano-e-provincia-60mila-posti-in-meno/amp/
Lavoro

Covid19. Crisi lavorativa a Milano e provincia. 60mila posti in meno

Covid19. Uno degli effetti del lockdown, come previsto, riguarda la crisi del lavoro. I dati che provengono dalla città metropolitana di Milano sono allarmanti

FOTO Getty Images

Nonostante l’interruzione dei divieti avvenuta nello scorso maggio e l’inizio della tanto attesa fase 3, molte aziende non si sono mai riprese o non hanno riaperto i battenti, decretando una crisi lavorativa di proporzioni significative.

Si calcola che la disoccupazione potrebbe arrivare all’11%. Nel capoluogo lombardo, durante la quarantena, sospensioni e riduzioni di orario lavorativo avevano coinvolto circa un milione di persone. A più di tre mesi dalla riapertura generale, sono ancora 800 mila i lavoratori che stanno subendo uno stop alle loro normali attività. Questo dato ci dimostra come un ritorno alle vecchie prassi sia ancora ben lontano.

449 milioni di ore di cassa integrazione o assegni di solidarietà sono stati richiesti in Italia per l’emergenza Covid19. Un quarto di essi proviene solo dalla Regione Lombardia. Il Veneto si assesta ben distaccato al secondo posto con 56 milioni di ore.

Potrebbe interessarti anche —> Smartworking: le novità dal 14 settembre

Covid19. Crisi di tutti i settori lavorativi, ad eccezione di uno

lavoro disoccupati

Il report della Cgil e dell’ Inps, incrociato i dati della Afol metropolitana è agghiacciante: un numero che varia tra 60 e 70 mila lavoratori rimarranno senza impiego.

Il 43% delle richieste di cassa integrazione arriva dal settore metalmeccanico. Segue con distacco il 16% dell’ l’edilizia e costruzioni. La cassa integrazione in deroga è destinata anche al commercio al dettaglio e all’ingrosso, mentre un 31% va a professionisti, artisti, scuole private, istituti di vigilanza.

Meno occupati significa anche dare un duro colpo alla dinamicità del mercato del lavoro stesso.

Si registra un calo in tutti i settori: Attività sportive e di divertimento (88% in meno). Attività creative, artistiche e intrattenimento (87% in meno). Ristorazione (84% in meno). Produzione software, consulenza informatica (calo del 37%). Fabbricazione prodotti e preparati farmaceutici (15% in meno delle assunzioni).

Leggi anche > Ecobonus 110%, c’è il decreto attuativo

INPS (foto dal web)

L’unico setttore che, logicamente, non ha avuto ripercussioni ma registra un aumento è quello che riuarda l’ Assistenza sanitaria ( +1,7 %).

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine FacebookInstagram e Twitter

Recent Posts

Perchè visitare una capitale Europea in primavera?

La primavera porta con sé un'atmosfera unica e magica, rendendo il momento ideale per esplorare…

9 mesi ago

Problemi di umidità: l’importanza di eliminare definitivamente la muffa sui muri

La presenza di muffa sui muri è un segnale inequivocabile di un ambiente con un…

9 mesi ago

Strumenti rivoluzionari di CapCut per rimuovere lo sfondo dai video Scholar

Nel vasto ambito dell’istruzione e del mondo accademico, gli studiosi svolgono un ruolo fondamentale nel…

10 mesi ago

Ho i denti sensibili: cosa posso fare?

Nel corso del tempo non è raro ritrovarsi a dover far fronte a qualche forma…

10 mesi ago

Montascale per anziani, perché è importante conoscere i (reali) benefici

Quanto sono importanti i montascale per anziani e perché è fondamentale approfondire i benefici? Iniziamo…

11 mesi ago

Rimedi per naso chiuso: cosa c’è da sapere sui decongestionanti nasali

Le temperature sono scese da poco ma tutti prima o poi sappiamo che ci troveremo…

1 anno ago